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venerdì 24 Ottobre 2025
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Futsal: la rivoluzione di Stefano Castiglia a Quarto Tempo

C’è un vento nuovo che soffia sul futsal italiano, un vento che profuma di futuro, innovazione e passione. A guidarlo è Stefano Castiglia, il più giovane Presidente della Divisione Calcio a 5 nella storia del movimento, eletto poco più di un anno fa ma già protagonista di un cambio di passo deciso e coraggioso. Nel suo sguardo si legge la determinazione di chi non vuole limitarsi ad amministrare l’esistente, ma intende costruire un nuovo percorso per un mondo che, troppo spesso, ha vissuto all’ombra del calcio a undici. Oggi, grazie alla sua visione e a quella del Consiglio Direttivo, il futsal sta trovando la propria identità, sempre più riconosciuta all’interno dell’ecosistema della FIGC e della Lega Nazionale Dilettanti.

La nuova era del futsal italiano

Quando Stefano Castiglia parla di “fare sistema”, non lo fa per slogan. È un principio guida, una bussola che orienta ogni sua decisione. In un panorama sportivo in continua evoluzione, la Divisione Calcio a 5 ha saputo imporsi come interlocutore moderno, aperto al dialogo e alla collaborazione con le altre componenti federali. La partecipazione al progetto “Quarto Tempo”, fortemente voluto dalla LND, ne è la prova tangibile.

La partecipazione all’evento Quarto Tempo rappresenta per me un momento di grande valore, personale e istituzionale”, ha dichiarato Castiglia. “È un’occasione di confronto, di crescita e di condivisione, ma soprattutto un momento che unisce ancora di più le diverse componenti del calcio italiano.”
Il suo intervento mette in luce un concetto chiave: costruire sinergie non è un esercizio formale, ma un atto di responsabilità verso l’intero movimento sportivo nazionale.

In un’Italia che da anni invoca riforme e modernità nello sport, Castiglia rappresenta un modello di governance dinamico e innovativo. L’obiettivo è chiaro: rendere il futsal una componente integrata e strategica del sistema calcio, non un settore parallelo o marginale.

Costruzione, opportunità, soluzioni: le tre parole chiave

Durante la presentazione del Laboratorio Quarto Tempo, il Presidente ha scelto tre parole simboliche: costruzione, opportunità e soluzioni.
Tre concetti che racchiudono la filosofia del nuovo corso.

Costruzione, perché il futsal italiano sta edificando basi solide per il futuro.
Opportunità, perché solo dal confronto reale con le altre componenti del calcio può nascere un percorso di crescita condiviso.
Soluzioni, perché la governance non può limitarsi a constatare i problemi, ma deve proporre risposte concrete.

Questo approccio è ciò che distingue la gestione Castiglia: pragmatismo e visione, un mix raro nel panorama dirigenziale sportivo italiano.
Non più divisione tra “calcio grande” e “calcio piccolo”, ma un’idea di sistema unitario, dove ogni disciplina contribuisce alla crescita complessiva del movimento.

Come ha ricordato il Presidente, “le motivazioni che mi spingono a partecipare sono molteplici: da un lato la possibilità personale di contribuire al dialogo, dall’altro l’esigenza di dare voce al movimento del futsal italiano, che sta vivendo una stagione di crescita importante, sia in termini di società che di tesserati”.

Una stagione di crescita per il futsal italiano

I numeri parlano chiaro. Negli ultimi anni, il futsal in Italia ha registrato un aumento costante di società affiliate e tesserati, in particolare nel settore giovanile.
Secondo i dati diffusi dalla FIGC, il numero di praticanti under 18 è cresciuto in modo significativo, segno di un rinnovato interesse verso una disciplina che unisce spettacolarità e formazione tecnica.

Castiglia ha più volte sottolineato come il futsal rappresenti un laboratorio naturale per la crescita dei giovani calciatori. La rapidità del gioco, la necessità di prendere decisioni in frazioni di secondo e l’importanza della tecnica individuale fanno di questo sport un terreno di allenamento ideale per lo sviluppo completo dell’atleta.

In Paesi come Spagna, Brasile e Portogallo, il futsal è parte integrante dei programmi giovanili delle federazioni. È da lì che nascono campioni capaci di eccellere anche nel calcio a undici.
In Italia, grazie al lavoro della Divisione C5, si sta finalmente intraprendendo la stessa direzione.

“Il futsal può e deve rappresentare un tassello centrale nella formazione dei giovani calciatori del domani”, ha ribadito Castiglia. “La sua importanza è strategica, soprattutto nella fase adolescenziale, dove le caratteristiche tecniche e tattiche di questo sport contribuiscono in modo decisivo allo sviluppo dell’atleta.”

Dal vivaio al vertice: la nuova filiera formativa

Il tema centrale del Panel “Dal vivaio al vertice – Formazione e crescita del futsal italiano”, cui hanno partecipato Castiglia e il Consigliere Antonio Scocca, Coordinatore dell’Area Futsal FIGC, è uno dei pilastri su cui si fonda la nuova visione.

L’obiettivo è costruire una filiera coerente che accompagni i giovani sin dai primi passi, favorendo il passaggio dalle scuole calcio alle categorie giovanili e, infine, all’élite del futsal nazionale.
Un percorso che valorizza il talento e la passione, ma anche la formazione tecnica e culturale.

Il modello educativo proposto si basa su un concetto chiaro: formare prima l’uomo, poi l’atleta.
È un approccio moderno, che guarda non solo ai risultati sportivi, ma anche alla crescita personale dei ragazzi. In un’epoca in cui il professionismo precoce rischia di bruciare i talenti, questa filosofia rappresenta un baluardo di equilibrio e sostenibilità.

“Il coraggio di attuare una riforma centrata su un reale percorso di formazione italiana sta oggi generando risultati concreti”, ha spiegato Castiglia. “La crescita dei tesserati giovanili e il ringiovanimento dell’intera filiera ne sono la prova tangibile.”

Un futuro di sinergie e obiettivi condivisi

Il concetto di fare sistema è il filo conduttore della governance Castiglia.
L’idea è semplice, ma rivoluzionaria: nessuna componente del calcio italiano può crescere da sola.
Serve una visione unitaria, fatta di strategie comuni, percorsi virtuosi e obiettivi condivisi.

All’interno della Lega Nazionale Dilettanti, questa collaborazione si traduce in progetti concreti: la creazione di tavoli di lavoro, l’avvio di iniziative formative per dirigenti e allenatori, e il dialogo costante con le istituzioni sportive.
Un modo per costruire valore collettivo, non solo sportivo ma anche sociale.

La Divisione C5, in particolare, ha assunto un ruolo di primo piano nella promozione dell’inclusione e nella diffusione dei valori educativi dello sport.
Il futsal, con la sua immediatezza e accessibilità, rappresenta infatti una straordinaria opportunità di integrazione e partecipazione, anche per le comunità più piccole e le periferie urbane.

L’attenzione alla dimensione sociale è un tratto distintivo della nuova governance.
In un Paese in cui lo sport può ancora essere veicolo di coesione e speranza, il futsal si propone come strumento concreto di crescita civile.

Il coraggio dell’innovazione

Il merito principale di Stefano Castiglia è quello di aver portato una ventata di innovazione all’interno di un sistema spesso ancorato a vecchie logiche.
Sotto la sua guida, la Divisione C5 ha investito nella digitalizzazione dei processi, nella valorizzazione della comunicazione e nella costruzione di una nuova identità visiva del futsal italiano.

Oggi, grazie a una strategia di marketing moderno e alla presenza costante sui canali social, il movimento è più visibile, più raccontato, più vicino ai giovani.
L’obiettivo non è solo promuovere un campionato, ma raccontare un mondo fatto di storie, passione e appartenenza.

Un esempio virtuoso di questo approccio è la collaborazione con la Lega Nazionale Dilettanti, che ha consentito di condividere risorse, esperienze e strategie per potenziare la crescita del settore.
Dall’organizzazione degli eventi alle iniziative promozionali, il futsal è oggi parte integrante dell’immagine complessiva del calcio dilettantistico italiano.

Giovani, territorio e formazione: i tre pilastri del progetto Castiglia

La visione Castiglia poggia su tre pilastri fondamentali: giovani, territorio e formazione.
Tre parole che sintetizzano un’idea di sport sostenibile e duraturo.

Il lavoro sui giovani, come già evidenziato, è la priorità assoluta.
Ma altrettanto centrale è il rapporto con i territori, cuore pulsante del calcio dilettantistico e del futsal di base.
Le società locali rappresentano l’anima del movimento, e la nuova governance ha voluto restituire loro ascolto e centralità.

Infine, la formazione: dirigenti, tecnici, arbitri, operatori.
Perché solo un ambiente competente e preparato può far crescere atleti e società in modo armonico.
In quest’ottica, i progetti formativi della Divisione C5 mirano a creare una nuova classe dirigente, capace di affrontare le sfide del futuro con competenza e visione.

Un movimento in cammino verso il futuro

A poco più di un anno dall’inizio del suo mandato, Stefano Castiglia ha già impresso una svolta profonda. La Divisione Calcio a 5 è oggi un organismo vitale, riconosciuto e rispettato, che dialoga da pari con le altre componenti federali. La fiducia conquistata non è frutto del caso, ma di un metodo: trasparenza, ascolto, concretezza.

Il futsal italiano è tornato a credere in sé stesso. I numeri lo dimostrano, ma ancora di più lo spirito che si respira nelle società, nei dirigenti e nei giovani che popolano le palestre di tutta Italia. Un movimento che guarda avanti, consapevole delle difficoltà, ma anche delle proprie enormi potenzialità.

Come ha ricordato lo stesso Castiglia:
“Solo attraverso strategie univoche, percorsi virtuosi e obiettivi condivisi possiamo costruire una filiera solida, capace di generare valore e crescita per tutto il movimento calcistico.”
Parole che suonano come un manifesto programmatico per una nuova stagione di rinascita.

Il futuro è già iniziato

Il futuro del futsal italiano non è un sogno lontano: è già realtà. Un futuro fatto di idee, di collaborazione, di coraggio. Un futuro che nasce dall’entusiasmo contagioso di una generazione di dirigenti pronti a cambiare le regole del gioco, guidati da un Presidente giovane ma già maturo, capace di unire visione e concretezza.

Stefano Castiglia ha acceso una scintilla che oggi si sta trasformando in un fuoco vivo di innovazione e partecipazione. Il suo progetto è ambizioso, ma soprattutto necessario.
Perché il futsal non è più un mondo di nicchia: è parte integrante del sistema calcio italiano, un laboratorio di idee, un motore di crescita sportiva e sociale.

In questa nuova stagione, il pallone non rimbalza solo sul parquet: rimbalza nel cuore di chi crede che lo sport, quello vero, sia soprattutto costruzione, opportunità e soluzioni.

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