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sabato 6 Dicembre 2025
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Mondiale femminile di futsal: l’emozionante viaggio dell’Italia

Il Mondiale femminile di futsal è finalmente realtà e per l’Italia è iniziato il viaggio più intenso della sua giovane storia sportiva. Una storia che profuma di entusiasmo, sacrificio e orgoglio nazionale, e che ora prende forma tra il caldo e i colori di Manila, capitale delle Filippine, dove ieri le Azzurre sono atterrate dopo un trasferimento lungo, emozionante e carico di responsabilità. Il primo Mondiale femminile di futsal della storia è alle porte, e con esso un capitolo completamente nuovo per un movimento che ha saputo crescere, soffrire, rialzarsi e arrivare fino al palcoscenico più prestigioso.

Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato. Venerdì 21 novembre Marocco-Argentina aprirà la Coppa del Mondo, mentre l’Italia scenderà in campo domenica 23 contro Panama, nel debutto di un Gruppo D già definito dagli addetti ai lavori come il “girone della morte”, dove la qualità delle contendenti e il livello di competitività promettono spettacolo e battaglia dal primo all’ultimo minuto. Brasile e Iran completano un raggruppamento duro, complesso, affascinante. Proprio come un Mondiale deve essere.

Martedì 18 novembre, al Ninoy Aquino Stadium, l’Italia affronterà il Giappone nell’ultima amichevole prima del debutto al Mondiale femminile di futsal. Un test contro una nazionale ai vertici del ranking mondiale, quinta assoluta, capace di un futsal tecnico, rapido e metodico. Le nipponiche fanno parte del Gruppo C insieme a Portogallo, Tanzania e Nuova Zelanda: un girone che incrocerà il destino del Gruppo D nei quarti di finale. E allora ogni dettaglio, ogni preparazione e ogni minuto di allenamento saranno decisivi.

Un viaggio lungo, una missione ancora più grande

Il primo Mondiale femminile di futsal della storia non è solo una competizione. È una frontiera, un simbolo, una porta che si apre su un futuro che la FIGC ha scelto di costruire pietra dopo pietra. Sul sito federale, FIGC, si percepisce il valore istituzionale di questo evento storico e il peso che ha nella crescita del movimento.

E per arrivare a questa opportunità, l’Italia ha affrontato un viaggio interminabile, fisico e mentale. L’ha raccontato con parole semplici ma cariche di emozione Alessia Grieco, numero 7 delle Azzurre, una delle leader del gruppo e volto simbolo di un percorso iniziato quando il futsal femminile italiano era ancora un fazzoletto di entusiasmo in mezzo a tanti ostacoli.

“Il trasferimento da Roma è stato molto lungo – racconta da Manila Alessia Grieco – e ovviamente per tutte noi è stato il primo di questa portata, ma già da oggi ci faremo trovare pronte a smaltire viaggio e fuso orario e sgranchire le gambe”.
All’arrivo nelle Filippine, il gruppo Azzurro ha trovato un’accoglienza calorosa, calorosissima, capace di far dimenticare in un istante le ore infinite trascorse in viaggio. “Entusiasmo e sorrisi sono stati il benvenuto migliore. Fa piacere e ci fa sentire veramente fortunate di poter vivere un’avventura del genere”.

Manila e l’aria del Mondiale femminile di futsal: ora si fa sul serio

Un Mondiale ha un odore, un’atmosfera, un’energia particolare. Lo percepisci nelle strade, lo riconosci negli occhi della gente, lo senti nel silenzio degli spogliatoi e nel rumore degli allenamenti. Le Azzurre hanno cominciato a respirarlo già dal raduno di Roma, quando allenamenti e sedute video scandivano un conto alla rovescia verso il primo storico Mondiale femminile di futsal che sembrava non finire mai. Ma ora, nella capitale filippina, quella sensazione ha preso forma concreta, quasi sacra.

“Il clima Mondiale era già tale – spiega ancora Grieco – ma arrivando qui capisci meglio il perché di così tanto lavoro. A Manila si respira un’aria diversa, ora si fa sul serio!”.
E in effetti basta un colpo d’occhio per rendersene conto. La città è un mosaico culturale di suoni, colori, caos e sorrisi. Ogni dettaglio sembra amplificare l’idea che questo evento sarà enorme non solo sportivamente, ma anche mediaticamente, culturalmente, emotivamente. Manila è pronta, e l’Italia lo è altrettanto.

Il primo Mondiale femminile di futsal: il sogno diventa realtà

C’è un’immagine che vale più di mille altre: Alessia Grieco, dieci anni più giovane, sedici anni appena compiuti, occhi pieni di entusiasmo e di inconsapevolezza. Era la prima partita della storia della Nazionale. Nessuno avrebbe potuto immaginare dove sarebbe arrivata quella generazione. Eppure eccoci qui, dieci anni dopo, con un Mondiale da vivere e da provare a conquistare.

“Alla me stessa di allora direi di continuare a lavorare – racconta la giocatrice – perché i sacrifici suoi e della sua famiglia verranno ripagati. Le direi di sentirsi fortunata, perché poter essere a un Mondiale è un sogno troppo grande anche solo da raccontare, un’esperienza che sarà indimenticabile”.

Ci sono storie che meritano di essere vissute proprio per questo motivo: perché non erano scontate, perché non erano “dovute”, perché nascono da un sacrificio invisibile che solo lo sport sa trasformare in gratitudine pura.

Cuore italiano: la forza del tifo che attraversa gli oceani

Se c’è qualcosa che l’Italia porta sempre con sé, in qualsiasi competizione, è il cuore. Un’identità emotiva, una scintilla che altre nazioni ci invidiano e che spesso fa la differenza nei momenti cruciali.

“Ho sempre creduto – spiega Grieco – che la differenza che abbiamo noi negli sport, rispetto a tutti gli altri paesi, sia il ‘tanto cuore’, un aspetto condiviso da ogni giocatrice e membro dello staff con tutte le persone che tifano per noi. Sarà una carica molto forte che ci guiderà in questo Mondiale”.

Il Mondiale femminile di futsal è anche questo: un ponte invisibile tra Manila e l’Italia, tra chi insegue un pallone sudando e chi lo segue da lontano con passione e orgoglio. E quel ponte, oggi più che mai, è saldo.

Numeri ufficiali, maglie nuove e un Video Support decisivo

La FIFA, sul sito istituzionale FIFA, ha ufficializzato le liste di tutte le 16 nazionali partecipanti al Mondiale femminile di futsal. Per l’Italia i numeri di maglia portano con sé significati, scelte, personalità. Ci sono Sestari con la numero 1, Borges con la 4, Grieco con la 7, Vanelli con la 10, Adamatti con la 9, e via via tutte le altre protagoniste di questa storica spedizione.

Un Mondiale storico merita strumenti tecnologici in linea con l’importanza del momento. Per questo, come già accaduto nelle ultime competizioni maschili, è stato confermato il Video Support (VS), una tecnologia chiamata a migliorare la precisione arbitrale in quattro situazioni chiave: gol/non gol, calcio di rigore, espulsione diretta e possibili scambi di persona.

Il VS potrà essere richiesto dall’allenatore, con un sistema che premia le “chiamate positive” lasciando la possibilità di ulteriori challenge. In caso di challenge negativo, la squadra perderà l’opportunità per quel periodo di gioco. L’arbitro potrà inoltre ricorrere al supporto video anche in alcune casistiche tecniche, come malfunzionamenti del cronometro o errori nella gestione delle sirene. Un Mondiale moderno, insomma, che mette in campo tanto cuore quanto tecnologia.

Il temutissimo Gruppo D: un girone di fuoco

Le Azzurre, in questo primo Mondiale femminile di futsal, dovranno affrontare un Gruppo D di livello altissimo. Il Brasile rimane una potenza storica del futsal, con talento, fisicità e un bagaglio tecnico che spaventa chiunque. L’Iran è forse la squadra più sottovalutata, ma resta una realtà solidissima, tattica, dura da affrontare. Panama, invece, è una nazionale in crescita, rapida e coraggiosa, capace di sorprendere nelle gare secche.

L’Italia, in mezzo a queste avversarie, non ha nulla da perdere e tutto da conquistare. L’obiettivo? Passare il girone e volare ai quarti di finale del Mondiale femminile di futsal. E sarà proprio il Gruppo C ad incrociare le sue sorti con quello azzurro. Portogallo, Giappone, Tanzania e Nuova Zelanda compongono un quartetto equilibrato ma dominato sulla carta dalle europee.

Mondiale femminile di futsal: il calendario ufficiale del Gruppo D

Il calendario azzurro in questo primo Mondiale femminile di futsal inizia il 23 novembre contro Panama. Una partita fondamentale, quasi decisiva già all’esordio, perché partire con il piede giusto potrebbe orientare l’intero cammino. Il 26 novembre sarà il giorno della sfida con il Brasile, probabilmente il match più atteso, quello che può segnare una svolta, un’impresa o una lezione preziosa.
Il 29 novembre la chiusura contro l’Iran, un avversario ostico ma battibile se l’Italia interpreterà la gara con lucidità e coraggio. Ogni gara sarà una storia diversa, ogni partita una nuova pagina.

Verso la fase a eliminazione diretta: dove si sogna davvero

Superare il girone significherebbe ritrovarsi ai quarti di finale, dove incrociare una delle due prime classificate del Gruppo C. Un incrocio che promette duelli intriganti nella seconda fase del Mondiale femminile di futsal. Il Portogallo appare la favorita assoluta, ma il Giappone – che le Azzurre affronteranno in amichevole – è una squadra capace di costruire fari di gioco che disorientano chiunque. Le semifinali sono in programma il 5 dicembre, le finali il 7. Un percorso che sembra lungo, tortuoso, quasi impossibile. Eppure è lì, a un passo. È il Mondiale femminile di futsal, e l’Italia è pronta a lottare in campo con il sogno di prendersi tutto.

L’Italia che sogna e fa sognare al Mondiale femminile di futsal

La Nazionale italiana femminile di futsal è un gruppo che non ha mai smesso di crederci. Allenamenti, video-analisi, sacrifici personali, partenze, ritorni, emozioni gestite con maturità e con quella fame tipica di chi sogna da tutta la vita di arrivare dove nessuna era mai arrivata prima. Manila è soltanto il punto di partenza di una storia che merita di essere raccontata, vissuta e celebrata.

Non importa quanto il girone sia difficile, quanto l’asticella sia alta, quanto le avversarie siano blasonate. Importa lo spirito, l’energia, l’identità. Importa quel “tanto cuore” che Alessia Grieco ha descritto così bene. L’Italia è arrivata fin qui e ora non vuole più fermarsi.
È il momento di crederci. È il momento di scrivere la storia al primo Mondiale femminile di futsal.

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