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sabato 6 Dicembre 2025
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Mondiale di futsal femminile: Brasile-Italia finisce 6 a 1

Il mondiale di futsal femminile non è semplicemente un torneo, ma un viaggio dentro l’essenza di uno sport che vive di ritmo, di talento, di dettagli. Per l’Italia, la seconda giornata della rassegna iridata è stata il momento della verità. Dopo la goleada inaugurale contro Panama, la Nazionale di Francesca Salvatore si è trovata di fronte al muro più alto di tutti: il Brasile. La squadra indicata da tutti come la favorita assoluta, la selezione dove giocano le stelle che da anni dominano la scena mondiale.

Ed è proprio in questa cornice che le Azzurre hanno conosciuto il primo ko del loro percorso, un 6-1 che fa male ma che racconta anche una partita giocata, almeno per un tempo, con coraggio, intraprendenza e personalità.

La Seleçao, forte di un talento straordinario e di una struttura fisica impressionante, ha chiuso il match nella prima metà della ripresa, ma i quaranta minuti contro di lei restano un punto di riferimento per capire quanto questo mondiale di futsal femminile avvicini l’Italia ai grandi palcoscenici e quanto, allo stesso tempo, indichi la strada ancora da percorrere. Ora tutto passa dalla sfida decisiva contro l’Iran, fissata per sabato 29 novembre alle ore 10 e trasmessa in diretta su RaiSport, un appuntamento che vale i quarti di finale e che rappresenta uno snodo fondamentale della campagna mondiale azzurra.

La prima al mondiale di futsal femminile

Entrare in partita contro il Brasile è una missione complessa per chiunque. Farlo in un contesto come un mondiale di futsal femminile lo è ancora di più. L’Italia l’ha scoperto nel modo più brusco possibile: dopo appena 31 secondi, la Seleçao era già avanti. Una palla persa a metà campo ha aperto la prateria per Ana Luiza, brava a scambiare con Amandinha e a confezionare l’1-0 che ha immediatamente segnato il tono della sfida.

Una rete che avrebbe potuto abbattere molte squadre, ma non l’Italia. Le Azzurre hanno subito provato a riprendere fiato, a riconquistare metri, a ricostruire il proprio gioco. La prima vera occasione è arrivata con Boutimah, la miglior marcatrice della storia della Nazionale, che ha chiamato Bianca Castagnaro a un intervento da campionessa. Dall’altra parte, il Brasile continuava a divorare spazio e opportunità, sfiorando il raddoppio con Emilly in una situazione di uno contro uno con Sestari, ma senza trovare il colpo decisivo.

Il pareggio azzurro è arrivato al 7’ ed è stato il frutto della determinazione: dagli sviluppi di un corner, Adamatti ha calciato sporco, Boutimah ha lasciato passare il pallone con un velo intelligente e il tiro si è insaccato alle spalle di Bianca. È stato il momento più intenso del primo tempo, l’istante in cui l’Italia ha capito di poter competere, almeno emotivamente, con la squadra più forte del mondo.

L’intensità brasiliana cresce: la Seleçao riprende il controllo

Ma nel futsal, soprattutto a livelli altissimi, l’equilibrio dura spesso un battito di ciglia. Figurarsi in una gara valida per il mondiale di futsal femminile. Il Brasile, scottato dal pareggio, ha immediatamente alzato i giri del motore. A furia di spingere, al 12’, una fucilata di Emilly da dieci metri ha riportato avanti le verdeoro. Un gol nato da un pressing feroce e dalla capacità brasiliana di leggere ogni minimo spazio libero.

Da quel momento, il match è diventato una sfida emotiva. L’Italia non si è snaturata, ha continuato a giocare a viso aperto, concedendo qualcosa ma anche costruendo trame interessanti. Sestari ha salvato le Azzurre in almeno tre circostanze, con interventi prodigiosi su Vanin e Ana Luiza, mantenendo viva la speranza di rientrare in partita.

L’occasione più clamorosa del Brasile è arrivata sul finire del tempo: una suolata di Ana Luiza ha aperto la porta al movimento back-door di Amandinha, il cui destro micidiale ha scheggiato il palo interno a Sestari battuta. È stato il simbolo della qualità della Seleçao: imprevedibile, rapida, letale. Il primo tempo della seconda gara valida del mondiale di futsal femminile si è chiuso così, sul 2-1, con l’Italia ancora in partita e con il Brasile consapevole di dover fare di più per chiuderla.

Il crollo nella ripresa: il Brasile accelera e scappa via

Quando è iniziata la ripresa, le Azzurre sembravano avere la lucidità per giocarsela ancora. Al 30’ Ferrara ha sfiorato il pareggio con un mancino potente, sventato da Bianca Castagnaro. Ma l’illusione di potersela giocare per tutti i venti minuti è durata poco.
Dopo appena 70 secondi, Amandinha ha preso palla sulla fascia, ha superato Borges con una leggerezza spiazzante e ha incrociato il destro del 3-1. Quel gol ha cambiato l’inerzia della partita e aperto un solco emotivo da cui l’Italia non è più riuscita a risalire.

Passano quaranta secondi e la fuoriclasse brasiliana colpisce ancora, chiudendo una triangolazione perfetta con Ana Luiza, un gesto tecnico che molte squadre al mondo non riescono nemmeno a pensare. A quel punto, la Seleçao era in totale controllo e l’Italia cercava di restare aggrappata al match.

Ma il futsal è spietato quando l’inerzia è tutta da una parte. Al 7’, Vanin segna il 5-1 in ripartenza, sfruttando un’altra palla persa a metà campo. Subito dopo arriva il 6-1 di Camila, che mette definitivamente fine alla partita. Il resto della gara è uno scorrere lento di minuti, con la squadra di Salvatore che tenta di costruire qualche occasione su palla inattiva e il Brasile che gestisce il vantaggio con una lucidità impressionante. Nel finale, il rosso diretto a Mansueto per un fallo su Taty ha reso ancora più amaro il sipario su una gara già compromessa e sul prosieguo del mondiale di futsal femminile.

Le parole di Salvatore: rabbia, realismo e voglia di crescere

Nel post partita, la Ct Francesca Salvatore ha restituito una lettura lucida e coraggiosa della gara in questo secondo impegno al mondiale di futsal femminile. “Sono molto arrabbiata, perché contro il Brasile non puoi non essere squadra e scomporti come abbiamo fatto nel secondo tempo. Sono partite, come ho già detto alle ragazze, che sono importanti perché fanno esperienza. Dovremo rifare il punto su alcune situazioni e lavorarci su: ci mancano ancora delle cose per essere a quel livello.”

Parole dure, ma vere. Il Brasile è una squadra che obbliga chiunque a una prestazione perfetta per tutti i quaranta minuti. L’Italia non è riuscita a mantenerla nella ripresa, ma ha mostrato segnali incoraggianti nel primo tempo di questa seconda gara del mondiale di futsal femminile.

La Ct ha poi aggiunto: “Non ne faccio un discorso di passaggio del turno: siamo venuti al Mondiale per giocare le partite, per dare forma al nostro lavoro, guardando noi stessi e rispettando ogni avversaria.”

Il concetto è chiaro: il mondiale di futsal femminile non è solo un obiettivo sportivo, ma un processo di crescita. La sfida con il Brasile è stata un passaggio obbligato, utile per misurarsi con la migliore squadra al mondo, quella che rappresenta lo standard tecnico a cui ogni nazionale aspira.

Mondiale di futsal femminile: con l’Iran un match da dentro o fuori

La vittoria dell’Iran per 6-2 su Panama ha complicato la situazione nel girone, trasformando Italia-Iran in un vero e proprio spareggio. La partita, la terza del girone D del mondiale di futsal femminile, del 29 novembre sarà trasmessa in diretta su RaiSport e deciderà l’accesso ai quarti di finale.

Sarà una sfida completamente diversa da quella contro il Brasile. L’Iran è una squadra solida, fisica, intensa, dotata di una buona organizzazione difensiva e di talenti capaci di accendere il match nei momenti chiave. Per affrontarla, l’Italia dovrà recuperare la compattezza del primo tempo giocato contro la Seleçao, evitando gli errori commessi nella ripresa.

Per preparare una partita così decisiva, sarà fondamentale analizzare dati, statistiche e precedenti. Strumenti messi a disposizione anche da fonti istituzionali come la FIGC, il cui sito ufficiale figc.it racconta nel dettaglio la crescita del movimento femminile, utili per comprendere l’evoluzione dello sport in Italia e la sua diffusione sul territorio che testimoniano quanto il mondiale di futsal femminile non sia un evento isolato, ma un tassello di un sistema più ampio che sta crescendo con continuità.

Un’Italia che deve credere in sé stessa

La sconfitta contro il Brasile è stata pesante, ma non definitiva. Ha messo in evidenza i punti deboli, certo, ma anche le qualità che questa Italia sta tentando di consolidare da anni. Il carattere, la tecnica, l’intensità del primo tempo sono segnali preziosi. Sestari ha dimostrato ancora una volta di essere un portiere di livello internazionale, Boutimah resta una delle giocatrici più decisive d’Europa, Adamatti ha trovato un gol pesante e il gruppo ha mostrato personalità.

Ma il futsal è un gioco che non consente pause. Per questo, contro l’Iran, servirà una prestazione totale. L’obiettivo non è solo vincere, ma ritrovare l’identità mostrata nella prima parte del match con il Brasile. Bisogna rimettere insieme le energie, ritrovare compattezza, puntare sulla forza del collettivo. È quello che chiede Salvatore, ed è quello che l’Italia ha già dimostrato di poter fare.

Questo mondiale di futsal femminile sta mettendo alla prova le Azzurre, ma anche raccontando la loro crescita. Sabato un altro passo risulterebbe decisivo nel cammino che può portare la Nazionale ai quarti di finale. Un epilogo che le ragazze vogliono scongiurare a tutti i costi.

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