L’Italia femminile futsal non è soltanto una squadra impegnata nel Mondiale delle Filippine. È un gruppo che racconta un modo diverso di affrontare lo sport: con disciplina, sacrificio, intensità e una sorprendente capacità di rialzarsi ogni volta. In questo cammino, che ha già mostrato vittorie memorabili e una sconfitta pesante contro il Brasile, c’è una figura che emerge sopra tutte, quella della capitana Ludovica Coppari.
Una leader silenziosa solo in apparenza, il simbolo di un’Italia femminile futsal che non molla e che in vista del decisivo match contro l’Iran ha ritrovato concentrazione, fiducia e determinazione. Il Mondiale di futsal femminile 2025 ha acceso i riflettori su una generazione azzurra che vuole riscrivere la propria storia. L’avvio travolgente dell’Italia femminile futsal contro Panama e la prova di carattere contro la corazzata Brasile hanno lasciato un segno profondo nella coscienza collettiva del gruppo. Ora tutto si decide nella terza giornata del Gruppo D, in una partita da dentro o fuori, anche se la classifica lascia aperta più di una possibilità.
Italia femminile futsal, la forza di Coppari verso l’Iran
Chi conosce davvero Ludovica Coppari sa quanto la sua personalità sia più complessa di ciò che appare agli occhi esterni. Dietro gli occhiali e un carattere riservato, c’è una donna capace di entrare in profondità nelle persone, con un segno che resta e crea legami. Una figura che trascina più con l’esempio che con la voce alta, incarnando perfettamente lo spirito dell’Italia femminile futsal.
È dal 2021 che Coppari porta la fascia al braccio, diventando una guida naturale in una Nazionale dell’Italia femminile Futsal che negli anni ha sempre dovuto combattere contro avversarie più strutturate. La timidezza, quella che lei stessa racconta di portare con sé fin da bambina, è stata un carburante per costruire una dimensione interiore fatta di forza, determinazione e consapevolezza. Non è un caso se proprio lei è il volto scelto per lo speciale di Vivo Azzurro TV, che da oggi racconta la sua storia fatta di sacrifici, scelte difficili e un amore viscerale per questo sport.
Italia Femminile Futsal, il valore della resilienza
La sconfitta per 6-1 contro il Brasile avrebbe potuto piegare una squadra meno solida. Ma non questa Italia femminile futsal. Non una squadra che si riconosce nella sua capitana e nella capacità di interpretare ogni sfida come un’opportunità di crescita.
“La partita con il Brasile ci ha lasciato soprattutto consapevolezza” spiega Coppari direttamente da Manila. Le sue parole non sono di circostanza. Raccontano un gruppo che ha saputo leggere i segnali, analizzare la forza delle brasiliane, la loro esperienza e il loro ritmo, trasformandoli in un modello da studiare. “Abbiamo imparato dove dobbiamo crescere e da cosa ripartire per essere più competitive.”
Crescere. Ripartire. Due verbi chiave per entrare nel cuore del progetto azzurro. Perché l’Italia femminile futsal conosce i propri limiti, ma vede anche con chiarezza i propri margini di miglioramento. E lo fa mentre sta per affrontare una gara che vale letteralmente una stagione.
Match decisivo: Italia femminile futsal contro l’Iran
Sabato 29 novembre, alle 10 italiane, in diretta su RaiSport, l’Italia femminile futsal entra in campo contro l’Iran per giocarsi l’accesso ai quarti di finale. Sarà il match più delicato del gruppo e probabilmente uno dei più complessi dal punto di vista mentale.
La classifica dopo due giornate parla chiaro: Brasile 6 punti, Italia e Iran 3, Panama 0. La differenza reti sorride alle Azzurre, che possono qualificarsi anche con un pareggio, grazie al clamoroso 17-0 all’esordio e al momentaneo +12 rispetto al +1 dell’Iran. Ma non è nel DNA dell’Italia femminile futsal accontentarsi del minimo. A confermarlo è ancora la voce della capitana.
“Affrontiamo la gara con grande concentrazione, fiducia e determinazione. Abbiamo un obiettivo chiaro: siamo pronte a dare tutto.”
Il rispetto per l’avversario è totale. L’Iran possiede fisicità, ordine e la capacità di sfruttare ogni occasione. Non sarà una sfida semplice. “Una partita da dentro o fuori pesa sempre, ma questa pressione si trasforma in energia. È una responsabilità che viviamo come motivazione”.
Futsal: la crescita di un movimento che vuole sbloccarsi
Il futsal femminile internazionale è cambiato molto negli ultimi anni, e l’Italia ha avuto il coraggio di investire su un percorso più complesso e meno immediato. L’introduzione del primo Mondiale ufficiale è un’occasione storica per far conoscere questo sport a un pubblico più ampio e soprattutto per dare un modello alle nuove generazioni.
Coppari lo dice chiaramente: “Siamo qui anche per rappresentare un movimento intero. Il futsal è uno sport bellissimo che ha bisogno di visibilità. Questo Mondiale deve essere un segnale per le bambine che giocano: un futuro in questa disciplina è possibile.” Prima ancora del risultato, c’è un impegno morale. Una responsabilità verso chi guarda, verso chi vuole iniziare, verso chi sogna un giorno di indossare quella maglia.
Dalla Ternana all’azzurro
La carriera di Ludovica Coppari è un racconto che tocca corde emotive profonde. È il viaggio di una bambina che giocava con i maschi, finché non le è stato più possibile farlo. A 14 anni scopre la Ternana Calcio a 5, la società che le ha letteralmente cambiato la vita.
“Ero circondata da ragazze molto più grandi, alcune vicine ai 30 anni, e mi sentivo fuori posto. Ma piano piano ho scoperto la bellezza di questo sport.” Una bellezza che diventa presto un richiamo irresistibile. A 19 anni lascia casa, vola in Puglia per vestire la maglia della Salinis, poi arriva il periodo pandemico e con esso un nuovo inizio: Pescara, che diventa la sua seconda casa.
Intanto, a 15 anni arriva anche la Nazionale. La tensione delle prime convocazioni, la fatica di digerire il cibo per l’emozione, e poi quella progressiva consapevolezza di ciò che rappresenta indossare l’Azzurro. “Se rappresenti l’Italia lo fai a 360 gradi, ogni giorno dell’anno.” Parole che restituiscono l’immagine di una professionista totale.
Italia femminile futsal, il simbolo di un’Italia che non molla
L’Italia femminile futsal entra nella partita con l’Iran con qualcosa in più rispetto alle avversarie: una guida emotiva e tecnica che ha saputo mettere radici nel cuore del gruppo. Coppari rappresenta una Nazionale “operaia”, che sa soffrire, che sa rialzarsi e che non cerca scorciatoie.
È il modello di capitana che costruisce il proprio carisma senza urlare, ma con gesti concreti. Con la presenza. Con un modo di giocare che non si arrende mai. È il volto dell’Italia che vuole andare avanti in questo Mondiale e che, a prescindere dal risultato, ha già dato una dimostrazione di maturità.
Il quadro del Mondiale, cosa attende le Azzurre
L’Italia femminile futsal sa già cosa la attende in caso di qualificazione. La seconda del Gruppo D incrocerà il Portogallo, dominatore del Gruppo C e una delle favorite per la vittoria finale. Una sfida durissima, ma allo stesso tempo una tappa che ogni atleta sogna di affrontare.
I quarti di finale rappresentano la soglia che divide le Nazionali rivelazione da quelle che aspirano realmente a lasciare un segno nel torneo. E l’Italia vuole dimostrare di appartenere alla seconda categoria.
Oltre lo sport: la voce di una generazione
L’intervista a Coppari su Vivo Azzurro TV mostra qualcosa di profondamente umano: il desiderio di tramandare un messaggio. Questa Italia femminile futsal non gioca solo per se stessa. Gioca per un movimento che ha bisogno di luce. Per dirlo alle bambine che iniziano in oratori e palestre. Per confermare che sì, un futuro nel futsal è possibile. Il campo dirà la sua, come sempre. Ma la costruzione identitaria, culturale ed emotiva di questo gruppo è già una vittoria in sé.
Un’Italia pronta a scrivere altro
L’Italia femminile futsal entra nella sfida contro l’Iran con una consapevolezza nuova. La sconfitta contro il Brasile non è stata un ostacolo, ma una lezione. La vittoria contro Panama non è stata una semplice goleada, ma una dimostrazione di potenziale. La leadership di Coppari non è una formalità, ma il centro emotivo di una squadra che vuole andare avanti.
Sabato si gioca molto più di un passaggio ai quarti di finale. Si gioca la possibilità di confermare al mondo la crescita di un movimento intero. E se c’è una persona che può guidare questo passo decisivo, quella è proprio Ludovica Coppari.



