Nel grande palcoscenico del calcio italiano, spesso illuminato dalle luci dei massimi campionati, esiste un universo più silenzioso ma pulsante di emozioni autentiche: quello dell’eccellenza veneta, un microcosmo in cui ogni domenica si consuma una storia irripetibile. Qui il calcio nasce dal sacrificio, dalla passione, dalle mani callose dei volontari che sistemano il campo, dalle famiglie che seguono i ragazzi tra trasferte infinite e dalla dedizione di società che rappresentano piccoli territori ma grandi identità.
La giornata appena andata in scena nel Girone B ha mostrato, ancora una volta, quanto l’eccellenza veneta sia ricca di tensioni, colpi di scena, fragilità e improvvise impennate di orgoglio. Dalla battuta d’arresto del Chievo contro la Varesina alla delusione del Caldiero, fino alle difficoltà del Legnago e del Vigasio, ogni partita è stata un capitolo di una storia più grande: quella di un territorio che vive e respira calcio quotidianamente.
L’eccellenza veneta, in fin dei conti, è questo: un luogo dell’anima prima che una categoria sportiva.
Il Chievo e la battuta d’arresto allo stadio Olivieri
Lo stadio “Olivieri” era pronto a trasformarsi nel teatro di una rinascita, ma la partita contro la Varesina ha raccontato una storia opposta, più dura, segnata da episodi sfortunati e dalla netta sensazione che la partita potesse sfuggire di mano sin dalle prime battute. Il Chievo di mister Fabrizio Cacciatore ha infatti sofferto un pressing asfissiante, dimostrando quanto questa gara possa rappresentare uno spartiacque nella sua stagione nell’ambito dell’eccellenza veneta.
La Varesina è entrata in campo con una brillantezza tattica invidiabile, pronta a chiudere ogni linea di passaggio e a soffocare il tentativo di costruzione dei gialloblù. Il Chievo ha provato a reagire, ma l’isolamento di Polenghi ha bloccato qualsiasi tentativo di verticalizzazione, costringendo i difensori a rallentare continuamente la manovra.
Le occasioni più nitide dei primi 45 minuti sono state degli ospiti. La conclusione di Dennis Costantino salvata miracolosamente sulla linea da Baschirotto ha rappresentato un primo campanello d’allarme, subito accompagnato dal colpo di testa mancato da Andreoli, che avrebbe potuto portare la Varesina in vantaggio. Il Chievo ha reagito con una testata alta di Rocco Costantino e un tiro controllato da Maddalon, ma sono sembrati più tentativi isolati che il risultato di un vero piano offensivo.
Questa difficoltà nel creare gioco è un tema ricorrente per molte realtà dell’eccellenza veneta, dove la qualità tecnica non sempre permette di ribaltare l’inerzia di una partita dominata dagli avversari.
Il lampo di Paloschi, la risposta immediata e la beffa finale
La ripresa ha visto la Varesina continuare a crescere, costringendo Tosi a interventi sempre più decisivi. Il giro palla avversario, rapido e preciso, contrastava con la fatica del Chievo nel trovare spazi per ripartire.
Eppure, al 70° minuto, un raggio di speranza ha illuminato lo stadio: Paloschi, con tutta la sua esperienza, ha pescato Rocco Costantino in area con un passaggio perfetto, trasformato poi nel gol dell’1-0. L’esplosione di gioia del pubblico sembrava poter capovolgere il destino di una gara difficile.
Ma il calcio, specialmente quello dell’eccellenza veneta, vive di cambi repentini. Dopo solo sei minuti, su mischia da corner, Guri ha segnato il pareggio, gelando gli entusiasmi e riportando il match su un equilibrio psicologico che favoriva la Varesina.
E al 35’ della seconda frazione è arrivata la beffa definitiva: punizione tesa di Larhrib, intervento incerto di Tosi, pallone sfuggito e ribattuto in rete da Dennis Costantino. I gialloblù hanno poi sfiorato il pareggio con una traversa colpita da Visinoni, episodio che ha fotografato perfettamente la sorte della giornata.
Una caduta pesante, che costringe il Chievo a riflettere sul proprio cammino nell’eccellenza veneta, ma che allo stesso tempo offre spunti per una ripartenza necessaria.
Caldiero, un ko che interrompe la magia
Non è andata meglio al Caldiero, che ha visto la sua striscia positiva interrompersi dolorosamente tra le mura amiche. Il colpo di testa di Lorenzo Zerbato aveva illuso i tifosi: un gesto tecnico perfetto, degno delle migliori giocate che ogni settimana animano l’eccellenza veneta.
Tuttavia, un errore di Pelagatti ha spalancato la porta alla Nuova Sondrio, che ha ottenuto un rigore trasformato da Marras. Da quel momento, la squadra veneta ha provato in ogni modo a riprendere il controllo, avvicinandosi più volte al gol, ma senza riuscire a concretizzare.
La doccia fredda è arrivata nei minuti finali con il gol di Longo, che ha messo il punto esclamativo sulla vittoria ospite. Un episodio che brucia, perché arrivato in un momento in cui il Caldiero sembrava poter ancora ribaltare la partita.
Anche questa sconfitta ricorda quanto l’eccellenza veneta sia un campionato caratterizzato da equilibrio estremo, nel quale errori minimi determinano risultati pesanti.
Legnago sconfitto a Este: una gara nervosa e imprevedibile
Né il Legnago ha potuto sorridere. La sfida contro l’Este ha rappresentato uno dei match più intensi della giornata. Brandi aveva portato in vantaggio i suoi, ma la risposta avversaria è stata immediata, alimentata da un gioco fisico e continuo.
Il Legnago ha lottato, ha provato a costruire, ha raggiunto il 2-2 ancora con Brandi, ma l’Este ha continuato a spingere, trovando il terzo gol che ha definitivamente scritto il destino della gara. Una partita accesa, nervosa, tipica dell’eccellenza veneta, dove l’atmosfera è sempre densa di rivalità, agonismo e attaccamento alla maglia.
Questa sconfitta lascia interrogativi sulla continuità mentale della squadra, ma offre anche spunti preziosi per migliorare la capacità di gestione dei momenti cruciali.
Vigasio in crisi: la Clodiense impone il suo ritmo
La domenica difficile delle squadre venete si completa con il Vigasio, superato con un netto 2-0 dalla Clodiense. L’inizio era stato incoraggiante, ma l’incursione di Monza al 15° minuto ha cambiato completamente il volto della partita. Bochicchio è rimasto sorpreso, e da lì in avanti la Clodiense ha preso il controllo.
Il secondo gol di Bocalon ha semplicemente consolidato una superiorità evidente, spingendo il Vigasio verso una posizione di classifica che impone riflessioni urgenti. Nell’eccellenza veneta non c’è tempo per lasciarsi abbattere: serve reagire subito, con determinazione e lucidità.
Il valore umano e sportivo dell’eccellenza veneta
Al di là dei risultati, questa giornata racconta qualcosa di più profondo. Racconta la vera natura dell’eccellenza veneta: un movimento fatto di persone prima che di squadre, di sacrifici prima che di vittorie, di comunità che vivono il calcio come estensione della propria identità.
Qui i giocatori lavorano o studiano, prima di allenarsi la sera; gli allenatori sono formatori oltre che tecnici; i dirigenti curano ogni dettaglio, spesso senza risorse. Ed è proprio questa dimensione che il calcio professionistico ha quasi perduto.
Secondo i dati forniti dalla FIGC, consultabili nel dettaglio sul portale federale nella sezione dedicata alle attività dilettantistiche, la struttura del calcio di base è un pilastro del movimento italiano. Informazioni aggiornate su campionati e regolamenti sono disponibili anche sul sito della Lega Pro, una risorsa preziosa per comprendere l’evoluzione della piramide calcistica.
L’eccellenza veneta si inserisce in questa tradizione, rappresentando uno dei volti più autentici del calcio nazionale.
Una domenica da dimenticare, una lezione da ricordare
Le sconfitte di Chievo, Caldiero, Legnago e Vigasio sono pagine amare, ma non definitive. Nell’eccellenza veneta ogni sconfitta contiene una possibilità di rinascita, ogni errore una lezione, ogni caduta un’opportunità per rialzarsi.
Le squadre venete hanno dimostrato nel corso degli anni una straordinaria capacità di resilienza. E anche stavolta, nonostante una giornata complessa, potranno lavorare per migliorare una costruzione troppo lenta, una finalizzazione imprecisa, una gestione dei momenti critici ancora incerta.
L’importante, ora, è mantenere compattezza, fiducia e spirito di squadra.
Uno sguardo alla prossima giornata
La prossima giornata promette nuove battaglie, nuovi intrecci, nuove storie da raccontare. Nel mondo dell’eccellenza veneta nulla è mai scontato: ciò che oggi appare crisi può trasformarsi in un lampo di orgoglio già dalla partita successiva.
Il Chievo dovrà accelerare la manovra, il Caldiero ritrovare equilibrio, il Legnago consolidare continuità mentale, il Vigasio riscoprire cinismo e ordine difensivo.
Ed è proprio questa imprevedibilità a rendere ogni domenica un rito irrinunciabile per tifosi, giocatori e intere comunità.



