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martedì 9 Dicembre 2025
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Eccellenza Trentino: epica chiusura del girone d’andata

L’Eccellenza Trentino ha chiuso il girone d’andata nel modo più imprevedibile e appassionante possibile. Le ultime partite prima della lunga pausa invernale hanno portato alla luce una trama che nessuno avrebbe potuto scrivere meglio: colpi di scena inattesi, cadute eccellenti, statistiche sorprendenti e un equilibrio che racconta la profondità tecnica e agonistica del massimo campionato regionale.

Eccellenza Trentino: epica chiusura del girone d’andata

La giornata conclusiva ha offerto un epilogo degno dei campionati più combattuti. La Virtus Bolzano, capolista in Eccellenza quasi intoccabile da tre mesi, è caduta quando meno se lo aspettava. Sul campo di San Giorgio, in pieno recupero, la rete del serbo Grujic ha cancellato certezze che sembravano scolpite nella roccia, riaprendo un campionato che fino alla mattina stessa pareva segnato. Una sconfitta che ha congelato la fuga dei biancorossi allenati da Kaptina e che ha permesso al Bozner di Hugo Pomella di agganciare la vetta, nonostante nel proprio match interno contro il Comano sia arrivato solo un pareggio.

Il risultato? Un titolo d’inverno in Eccellenza condiviso tra le due “cugine” bolzanine, capaci di dominare la scena con identità differenti ma ambizioni comuni. Una festa a metà, perché le due prime della classe avrebbero potuto sfruttare i passi falsi delle dirette inseguitrici, tutte fermate sul pari. L’occasione mancata lascia un senso di incompiuto, ma al tempo stesso regala alla seconda parte di stagione una tensione competitiva che promette spettacolo.

Eccellenza: la classifica si spezza e svela i veri valori del campionato

Il turno conclusivo dell’Eccellenza ha disegnato una classifica sorprendentemente spaccata in due tronconi ben distinti. Le prime otto squadre, con una maggioranza trentina, sono raggruppate nell’arco di soli otto punti. Un ammasso compatto, nervoso, competitivo, che lascia intendere un ritorno di fuoco, ricco di scontri diretti destinati a incidere profondamente sulle sorti della stagione.

Dalla nona posizione in giù, invece, il panorama è radicalmente diverso. Otto squadre, quasi tutte altoatesine, raccolte in appena sei punti e penalizzate da continuità altalenante, difficoltà tattiche e, in alcuni casi, da un cambio di categoria che ha lasciato strascichi difficili da assorbire. Il divario tra le due metà della classifica è netto e racconta un campionato a due velocità, una caratteristica tutt’altro che comune nelle passate edizioni.

Il gap potrebbe ridursi già nel prossimo fine settimana con il recupero tra San Giorgio e Benacense, un match in Eccellenza che potrebbe rimescolare ulteriormente le carte. Ma ciò che emerge già oggi è una fotografia nitida: chi vuole inseguire i vertici non può più sbagliare.

Un titolo d’inverno platonico ma con radici nella storia

La tradizione insegna molto in questo campionato e il titolo d’inverno, per quanto spesso considerato simbolico, possiede un peso statistico significativo. Nelle 33 edizioni dell’Eccellenza, in ben venti occasioni chi ha chiuso al primo posto a metà stagione ha poi conquistato il titolo finale. Una percentuale che negli ultimi cinque anni è addirittura salita al cento per cento.

Virtus Bolzano e Bozner hanno quindi motivi per sorridere, ma la storia racconta anche altro. Nei cinque precedenti in cui il titolo d’inverno è stato condiviso da due squadre, in tre casi è stata una terza formazione a infilarsi tra le due litiganti, conquistando il campionato in primavera. È successo nel 2000/01, quando Rovereto beffò Arco e Bolzano. È successo nel 2003/04, quando l’Arco recuperò su Benacense e Comano. Ed è successo nel 2009/10, quando il Trento superò Fersina e Maia Alta.

Questa alternanza di statistiche, tradizioni e sorprese alimenta un campionato che non si lascia mai ingabbiare da pronostici facili.

Levico Terme e Mori Santo Stefano: inseguitrici con un sogno dichiarato

Se le due capoliste dell’Eccellenza vestono il ruolo delle favorite, le principali inseguitrici non hanno alcuna intenzione di restare a guardare. Levico Terme e Mori Santo Stefano sono le sole, tra le squadre di alta classifica, ad aver manifestato chiaramente l’ambizione di tornare presto nel panorama nazionale della Serie D.

Il Levico, penalizzato da un avvio di stagione complesso, ha trovato continuità dopo l’arrivo in panchina di Manfioletti. Dodici risultati utili consecutivi hanno permesso alla squadra del lago di risalire la corrente e di portarsi a sei punti dalla vetta. Un distacco significativo ma non decisivo, soprattutto considerando che le prime due giornate del girone di ritorno saranno una sorta di doppio esame contro dirette concorrenti.

Il Mori di Colpo, invece, nasconde le proprie ambizioni dietro un profilo di apparente prudenza, ma le voci che circolano attorno alla società parlano di un possibile arrivo di Lorenzo Moscatelli dall’Alense. Al momento si tratta solo di rumors, ma se l’operazione dovesse concretizzarsi, il messaggio sarebbe inequivocabile: la squadra lagarina vuole lottare per qualcosa di grande.

Le otto squadre in lotta per la salvezza tra crisi, rimpianti e voglia di riscatto

La parte bassa della classifica dell’Eccellenza è una corsa contro il tempo dove nulla è ancora compromesso, ma dove ogni errore rischia di diventare irreparabile. Le ultime otto squadre, dai diciassette punti del San Paolo in giù, vivono un momento di fragilità generale. San Paolo e Benacense sono le meglio posizionate, nonostante un percorso fatto di troppi alti e bassi. Poco più sotto si trovano le delusioni più pesanti della stagione: San Giorgio e Parcines, entrambe reduci da annate molto più brillanti e improvvisamente scivolate in un vortice di risultati insufficienti.

Male anche il Brixen, incapace di ottenere una sola vittoria casalinga nell’intero girone d’andata, un dato che pesa come un macigno su un ambiente che non riesce a trovare serenità. In difficoltà pure le tre squadre che nella passata stagione militavano in categorie differenti: il Lavis, non ancora guarito dalla retrocessione shock dalla Serie D, e le neopromosse Valle Aurina e Gherdeina, partite con entusiasmo e poi franate al calare dell’adrenalina iniziale.

Questa zona della classifica di Eccellenza racconta storie molto diverse tra loro, accomunate però dalla necessità di ripartire con un ritorno impeccabile.

La lunga pausa invernale e l’unicità del calendario regionale

In Trentino-Alto Adige la sosta invernale è un rito tanto discusso quanto inevitabile. Cinquanta giorni di stop, quasi un letargo agonistico che non ha eguali nelle altre regioni del Nord Italia. È una pausa che molti contestano, ma che continua a essere confermata stagione dopo stagione, come se il freddo e le Alpi non fossero una realtà condivisa da tutto il Settentrione.

Dopo Natale, o al massimo Capodanno, le squadre torneranno a lavorare con allenamenti e amichevoli per arrivare pronte al 25 gennaio, data di inizio del girone di ritorno. Nel frattempo, però, il calendario offre ancora alcuni appuntamenti cruciali: il recupero tra San Giorgio e Benacense il 14 dicembre, la finale di Coppa Italia trentina tra Levico e Comano al Briamasco il 13, la finale di Coppa Italia bolzanina tra Bozner e Virtus al Druso il 14, e infine la finalissima regionale del weekend successivo.

Momenti che daranno ulteriori indizi su stati di forma, ambizioni e fragilità delle protagoniste del campionato di Eccellenza.

Un campionato aperto, vivo e imprevedibile

Il girone d’andata della Eccellenza Trentino si chiude con una sensazione nitida: nulla è deciso. Le due capoliste hanno mostrato forza ma non infallibilità. Le inseguitrici più attrezzate scalpitano e credono nel sorpasso. La zona bassa brucia di tensione e obbliga a una reazione immediata. E la lunga sosta invernale, con il suo carico di incognite, promette di rimescolare ancora una volta i valori in campo.

È il bello di questo campionato. Una storia scritta partita dopo partita, senza copioni fissi, con protagonisti pronti a cambiare il destino al primo errore o alla prima scintilla. L’Eccellenza Trentino ha ancora moltissimo da raccontare e il ritorno, con i suoi duelli diretti e la sfida per la promozione, promette una seconda parte di stagione vibrante.

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