Nel calcio dei miliardi, dei contratti stellari e degli stadi da sogno, esiste ancora una favola capace di far battere il cuore. È quella dell’Auckland City, club dilettantistico neozelandese che parteciperà al Mondiale per Club 2025, il più ricco della storia con un montepremi di oltre un miliardo di dollari.
Un paradosso apparente, se si pensa che i calciatori dell’Auckland nella vita di tutti i giorni sono barbieri, magazzinieri, attrezzisti, agenti immobiliari e rappresentanti di commercio. Si allenano tre o quattro volte a settimana, giocano nel weekend e vivono il calcio come una passione autentica, lontana dai riflettori.
«Siate voi stessi e non abbiate paura» è il mantra che i dirigenti hanno trasmesso ai loro giocatori. Una squadra che arriva dalla Northern League neozelandese, attualmente terza in classifica, ma che grazie alle 13 vittorie in Oceania Champions League (12 nelle ultime 15 edizioni), ha guadagnato un posto tra i giganti del calcio mondiale.
L’impresa
Il loro esordio sarà da brividi, nel Gruppo C: Bayern Monaco, Benfica e Boca Juniors. «È come Davide contro Golia – racconta il vice-capitano dell’Auckland City Adam Mitchell – Non sappiamo se accadrà, ma siamo estremamente orgogliosi di essere qui».
La quotidianità del club racconta un calcio semplice e genuino: «Una partita casalinga inizia solitamente alle 9 – ha spiegato Gordon Watson, direttore generale – Due volontari piantano le porte e le bandierine, e il campo viene tagliato il giovedì. Se il ragazzo si ricorda di fare il giardiniere».
Il mondo intero guarda l’Auckland City
Dalla conferma della loro partecipazione, il piccolo club è stato travolto dalle richieste di interviste. «Sono loro gli eroi di questa narrazione – spiega Watson – Abbiamo ricevuto feedback positivi da tutto il mondo». In un calcio dominato da club come Real Madrid, Chelsea, Manchester City, PSG, Inter e Juventus, l’Auckland City rappresenta l’1% che resiste, che sogna, che lotta con umiltà.
Kiwitea Street: l’anima del club
Il loro stadio è il Kiwitea Street, capace di ospitare tra gli 800 e i 1.200 spettatori. Nonostante la distanza e la dimensione ridotta, una cinquantina di tifosi è volata negli Stati Uniti per sostenere l’Auckland City contro le corazzate europee e sudamericane.
Tra sogni e polemiche: la questione del montepremi
Solo per la partecipazione, l’Auckland City dovrebbe ricevere circa 3 milioni di euro, ma non tutto è rose e fiori: è ancora aperta una trattativa con la federazione calcistica neozelandese per la redistribuzione delle risorse. Il nodo riguarda chi gestirà quei fondi e con quali criteri saranno reinvestiti.
Ma al di là delle dispute economiche, ciò che resta è l’essenza dello sport: la possibilità che anche i piccoli possano sognare in grande.
Una lezione di calcio (e di vita)
«Lavoriamo dalle 9 alle 17, poi ci alleniamo e giochiamo – racconta Adam Mitchell – È faticoso, ma un privilegio». Parole che raccontano molto più di una cronaca sportiva. Perché l’Auckland City è la squadra che rappresenta il 99% del calcio mondiale, quello che nasce nei campetti, tra turni di lavoro e sogni che non conoscono stipendio.
Il mondiale per club
La stagione del calcio internazionale, conclusi i principali campionati nazionali, entra nel vivo con la nuova edizione del Mondiale per Club. Il torneo ha preso ufficialmente il via domenica 15 giugno negli Stati Uniti, con la partecipazione dell’Inter Miami di Lionel Messi, protagonista del match inaugurale. Dopo una lunga fase di qualificazioni e incontri a eliminazione diretta, la finalissima è in programma il 13 luglio a New York. Sono 32 le squadre coinvolte, tra cui l’Auckland City, selezionate in base alla vittoria di trofei continentali o in virtù del punteggio ottenuto nel ranking internazionale. Tra le italiane in gara figurano soltanto Juventus e Inter. Per restare aggiornato, resta collegato su Golix.it.