L’Alessandria in Eccellenza vive un momento che resterà scolpito nella memoria dei tifosi. Con una giornata d’anticipo sulla chiusura del girone d’andata, i grigi conquistano il titolo di campione d’inverno grazie al successo per 2-0 contro il Vanchiglia, una vittoria che conferma la forza, l’equilibrio e la crescente maturità di una squadra costruita per competere ai massimi livelli.
Non si tratta solo di un traguardo simbolico, ma di un passaggio significativo in un percorso che, dall’inizio della stagione, sta vedendo l’Alessandria imporsi con continuità, pragmatismo e personalità.
Alessandria campione d’inverno
A firmare il successo sono stati Diop, al suo sedicesimo centro stagionale, e Cociobanu, protagonisti di un pomeriggio che ha ribadito la supremazia dei grigi in un campionato competitivo, nel quale soltanto l’Albese, staccata di cinque punti, sembra in grado di reggere il ritmo imposto dalla formazione guidata da mister Alberto Merlo. L’ambiente è carico, la squadra gira, e l’entusiasmo cresce settimana dopo settimana.
Alessandria, la gara del Moccagatta: dominio tecnico, lucidità tattica e un messaggio al campionato
La sfida contro il Vanchiglia, disputata nel prestigioso scenario del Moccagatta, è stata un manifesto delle qualità dell’Alessandria. Ritmo alto, compattezza e una gestione lucida dei momenti chiave hanno permesso ai padroni di casa di indirizzare la partita già nella prima frazione. Il vantaggio di due reti non fotografa nemmeno appieno la superiorità mostrata nel corso del primo tempo, come confermato anche da mister Merlo nelle sue dichiarazioni.
«È la prosecuzione di un cammino che, prima della sosta, prevede ancora due tappe nelle quali vogliamo fare bene. Per un allenatore è troppo bello vivere partite del genere, nel primo tempo siamo stati perfetti e meritavamo più dei due gol di vantaggio. Nella ripresa siamo stati altrettanto bravi a non concedere occasioni agli avversari. Complimenti a tutti i ragazzi, in particolare ai nuovi che si sono immediatamente messi a disposizione permettendoci di sopperire alle importanti assenze di Nicco e Pellegrini. Fare una partita di questo tipo, contro la seconda in classifica, significa che l’intera rosa è all’altezza. Diop? Ora tutti vedono quanto sia forte, ma siamo stati bravi noi a prenderlo».
È un’analisi lucida che racconta non solo la partita, ma la mentalità che sta animando il gruppo. Qualità, responsabilità e unione stanno trasformando l’Alessandria in una squadra solida, armoniosa, difficile da affrontare e destinata, se continuerà così, a lottare per traguardi ben più ambiziosi del titolo d’inverno.
Diop, l’uomo simbolo: sedici reti e un impatto devastante
Nell’universo grigio brilla il nome di Diop, autore finora di una stagione straordinaria. Sedici gol in campionato fotografano un talento esplosivo, un attaccante capace di incidere non solo nel tabellino, ma nella costruzione del gioco offensivo. La sua presenza è un punto di riferimento costante per i compagni, il terminale perfetto di un sistema che ora appare ben congegnato.
Mister Merlo lo ha elogiato con convinzione, sottolineando come il suo rendimento non sia frutto solo del talento, ma anche della scelta lungimirante della società che ha creduto in lui. Diop è oggi l’uomo copertina dell’Alessandria, la scintilla che accende l’entusiasmo dei tifosi e che alimenta la fiducia nella corsa al vertice.
Il nuovo volto dei grigi: Vanegas e la linea verde che guarda al futuro
Se la vittoria contro il Vanchiglia racconta il presente, l’annuncio del nuovo innesto Vanegas racconta il futuro. Il club ha infatti ufficializzato l’ingaggio di Andrea Vanegas, centrocampista classe 2007, giovane ma già dotato di esperienze di rilievo in Serie D. Doppia cittadinanza, italiana e colombiana, formazione nel settore giovanile del Torino, presenze con Lascaris e Asti, Vanegas è un prospetto brillante, capace di unire tecnica e fisicità in un mix che ha convinto l’Alessandria a scommettere su di lui.
«L’arrivo di Vanegas è una scelta che guarda avanti», spiega il presidente Antonio Barani. «Insieme a Civeriati, che l’ha fortemente voluto, stiamo costruendo una squadra capace di crescere nel tempo, velocemente, ma senza fretta. Andrea, classe 2007, è un giovane fortissimo, sul quale abbiamo deciso di investire».
Parole che mettono in luce una filosofia chiara: l’Alessandria non vuole essere solo una squadra vincente nell’immediato, ma una realtà in grado di costruire fondamenta solide e durature. Vanegas è già a disposizione di mister Merlo, pronto a inserirsi in un gruppo che negli ultimi mesi ha dimostrato apertura, spirito di accoglienza e forte coesione interna.
L’impegno di Coppa Italia: un altro fronte, lo stesso entusiasmo
Mentre il campionato sorride, l’Alessandria si prepara ad affrontare il prossimo impegno in Coppa Italia, una competizione che può rappresentare un ulteriore tassello nel percorso di crescita del gruppo. Merlo ha le idee chiare anche su questo fronte.
«Sarà dura, ma vorremmo regalarci anche la semifinale in questa competizione», afferma il tecnico, che non nasconde l’ambizione di portare i grigi più avanti possibile. Parole che riflettono una mentalità vincente, una fame di risultati che accomuna squadra, staff e società.
Il rapporto tra Merlo e Stefano Civeriati, neo responsabile dell’area tecnica, è un ulteriore elemento di forza. «È sempre stato un amico e ora è un dirigente che mi sta aiutando in tutto. Sta a me dare soddisfazioni a lui, alla società e soprattutto al presidente», ha aggiunto l’allenatore.
Un legame professionale e umano che sta contribuendo a rendere l’ambiente stabile, sereno e orientato alla crescita.
Nani e la forza del gruppo: un rientro con sensazioni speciali
Tra i volti nuovi c’è anche Nani, arrivato a inizio settimana e già in campo per novanta minuti contro il Vanchiglia, schierato come esterno destro. Le sue parole raccontano l’emozione del ritorno.
«Tornare al Moccagatta ed ottenere una grande vittoria è una splendida sensazione. Ho lavorato molto in questi mesi, pur giocando meno, e spero di riuscire a dare il mio contributo ad una squadra che finora ha fatto molto bene. Sono con i compagni da martedì e mi sono subito ambientato. Il gruppo è la forza di questa Alessandria».
La sua testimonianza evidenzia un aspetto che spesso fa la differenza nelle squadre vincenti: l’unione. L’Alessandria è un gruppo in cui chi arriva si sente subito parte della struttura, in un clima che favorisce la concentrazione, l’impegno e la disponibilità reciproca.
Ovadese: un pareggio che vale molto e un’identità ritrovata
Non solo Alessandria nel weekend calcistico della provincia. L’Ovadese ha conquistato un punto importante a Centallo, secondo risultato utile consecutivo senza subire reti e segnale di una squadra che sta ritrovando sicurezza e compattezza. Quattro punti nelle ultime due partite alimentano ottimismo e consapevolezza.
Il tecnico Luca Carosio analizza la gara con soddisfazione. «Alla fine il risultato ci va pure stretto, loro hanno fatto tanto possesso ma Gaione è rimasto inoperoso per 90 minuti. Il tiki-taka ci ha dato fastidio per mezz’ora, anche se pericoli non ne abbiamo corsi, poi ci siamo compattati e abbiamo occupato le linee di passaggio, così l’inerzia è cambiata. Ci siamo resi pericolosi un paio di volte, con Giangrasso e specialmente con Bosic, su cui il portiere ha compiuto un miracolo. Questo pareggio evidenzia che ci siamo rialzati dopo un avvio di stagione difficile. Lo spogliatoio c’è, nessuno si è demoralizzato e ora siamo convinti di poter strappare punti a chiunque».
Un messaggio di forza e una promessa di battaglia per le prossime giornate.
Alessandria punta in alto
Il titolo di campione d’inverno non assegna promozioni né trofei, ma racconta con chiarezza quale sia oggi la forza dell’Alessandria. La crescita della squadra è evidente, il progetto tecnico-societario appare solido e coerente, i nuovi innesti si stanno rivelando azzeccati e il gruppo ha dimostrato di saper superare anche le assenze più pesanti.
La corsa è ancora lunga, ma il messaggio lanciato al campionato è chiaro. L’Alessandria c’è, è forte, è compatta e ha una fame sportiva che non mostra segni di cedimento. Se il cammino continuerà con questa intensità, la squadra potrà ambire a traguardi sempre più prestigiosi, consolidando ulteriormente un’identità che oggi sta entusiasmando tutto l’ambiente grigio.



