Pari e rimpianti Bisceglie in una serata che resterà a lungo nella memoria dei tifosi nerazzurro-stellati. Al “Guido D’Ippolito” di Lamezia Terme l’andata della semifinale playoff di Eccellenza termina con un pirotecnico 3-3 che non lascia indifferenti, un risultato che profuma di occasione mancata per la squadra di mister Di Meo, capace di scappare via sul doppio vantaggio e poi di farsi raggiungere da una Vigor mai doma. Il verdetto è rinviato al ritorno, in programma il 2 giugno allo stadio Ventura, dove il Bisceglie avrà dalla sua due risultati su tre ma anche il peso di ciò che poteva essere e non è stato.
Bisceglie, il contesto di una sfida che vale una stagione
La semifinale playoff di Eccellenza non è una partita come le altre. È il crocevia di una stagione intera, il punto in cui sacrifici, sogni e ambizioni si concentrano in novanta minuti ad altissima tensione. Il Bisceglie arriva in Calabria forte di un percorso solido e di una precisa identità tattica costruita da mister Di Meo, mentre la Vigor Lamezia di Fanello si affida all’intensità del proprio gioco e al calore di uno stadio storicamente difficile da espugnare. Il pareggio maturato al termine di una gara così ricca di colpi di scena fotografa alla perfezione l’equilibrio di valori in campo, ma lascia nei pugliesi la sensazione amara di aver lasciato qualcosa di prezioso per strada.
Bisceglie, le scelte tattiche e l’avvio in equilibrio
Di Meo opta per il suo consolidato 4-2-3-1, con Bonicelli, Mangialardi e Kone a supporto dell’unica punta Di Rito. Fanello risponde con un modulo speculare, affidando a Foderaro il peso dell’attacco. I primi trenta minuti scorrono via senza particolari sussulti, con le due squadre attente a non scoprirsi e a studiarsi a lungo. Il possesso palla è frammentato, le linee restano compatte e prevale la prudenza, come spesso accade nelle gare in cui la posta in palio è altissima.
L’improvvisa scintilla e il vantaggio del Bisceglie
Quando la partita sembra incanalata su binari di equilibrio, al minuto 31 arriva l’episodio che cambia volto alla serata. Di Rito si inventa un’azione personale sulla corsia destra, brucia il diretto avversario e mette al centro un tiro-cross insidioso. Columbro interviene ma non trattiene, la palla carambola sul palo e sulla linea arriva Villella che, nel tentativo di liberare, deposita involontariamente il pallone nella propria porta. È un autogol beffardo che porta in vantaggio il Bisceglie e ammutolisce per un attimo il D’Ippolito.
La reazione immediata della Vigor Lamezia
Il pari e rimpianti Bisceglie nasce anche dalla capacità dei calabresi di reagire senza paura. La Vigor Lamezia non si disunisce e trova il pareggio appena tre minuti più tardi. Da un calcio d’angolo nasce una situazione confusa: Amendola calcia debolmente, ma la traiettoria trova la deviazione decisiva di Bernardi che, dal cuore dell’area, supera Suma. È l’1-1 che riaccende l’entusiasmo del pubblico di casa e restituisce fiducia ai biancoverdi.
Il primo tempo si chiude con emozioni e rimpianti
Sulle ali dell’entusiasmo la Vigor prova addirittura a ribaltare il risultato prima dell’intervallo. Al 36’ Spanò svetta di testa e costringe Suma a un intervento prodigioso che tiene in piedi il Bisceglie. È l’ultima grande emozione di un primo tempo che si chiude in parità ma con la sensazione che la gara possa esplodere da un momento all’altro.
La ripresa e il capolavoro in contropiede
Il secondo tempo si apre con la Vigor nuovamente protesa in avanti, ma è il Bisceglie a colpire con ferocia in contropiede. Al 55’ Kone accende la luce: prende palla, punta l’uomo, entra in area e con un destro preciso sul primo palo beffa Columbro. È l’1-2 che gela lo stadio e certifica la qualità dell’esterno nerazzurro-stellato.
L’uno-due che sembra decisivo
Neanche il tempo di riorganizzarsi che il Bisceglie colpisce ancora. Al 61’ Kone veste i panni dell’assist-man e serve Di Rito sulla sinistra. L’attaccante controlla, anticipa il difensore con un tocco orientato e supera Columbro con uno scavetto delizioso. È l’1-3 che sembra indirizzare definitivamente la semifinale, con il settore ospiti in festa e la sensazione che la gara sia ormai in discesa per i pugliesi.
La Vigor non muore mai
E invece, come spesso accade nel calcio, nulla è davvero finito finché l’arbitro non fischia. La Vigor Lamezia trova energie insperate e al 75’ rientra prepotentemente in partita. Foderaro raccoglie palla al limite e lascia partire un destro magnifico che si infila all’angolino alto, imparabile per Suma. È il 2-3 che riapre tutto e restituisce speranza ai padroni di casa.
L’episodio chiave e il pareggio
Il finale è carico di tensione. Il Bisceglie appare intimorito e arretra il baricentro, mentre la Vigor spinge con convinzione. All’81’ arriva l’episodio che segna definitivamente il match: un presunto tocco di mano in area nerazzurro porta l’arbitro a concedere il calcio di rigore. Dal dischetto va Bernardi, che si fa ipnotizzare da Suma. Il portiere respinge anche il primo tentativo sulla ribattuta, ma nulla può sulla terza conclusione di Catania che firma il 3-3 e fa esplodere il D’Ippolito.
Gli ultimi minuti e il segno X che resiste
Nel finale la Vigor prova addirittura a completare la rimonta, sospinta dal pubblico e dall’inerzia psicologica. Il Bisceglie, con le ultime energie, stringe i denti e difende il pareggio, consapevole che il risultato, pur amaro, lascia aperti scenari importanti in vista del ritorno. Il triplice fischio sancisce un 3-3 che racconta di una partita folle e bellissima, ma anche di rimpianti difficili da cancellare.
Pari e rimpianti Bisceglie: cosa resta davvero
Il pari e rimpianti Bisceglie non è solo un titolo efficace, ma la sintesi perfetta di quanto accaduto. Essere avanti di due gol in trasferta, in una semifinale playoff, e non portare a casa la vittoria lascia inevitabilmente l’amaro in bocca. Allo stesso tempo, il pareggio consente ai nerazzurro-stellati di guardare al ritorno con fiducia, forti di un doppio risultato utile e del sostegno del proprio pubblico.
Il ritorno al Ventura e le prospettive
Il prossimo 2 giugno lo stadio Ventura sarà teatro di una sfida che promette altrettante emozioni. Il Bisceglie dovrà essere bravo a trasformare i rimpianti in energia positiva, evitando cali di concentrazione e gestendo con maturità i momenti chiave della gara. La Vigor Lamezia arriverà con la consapevolezza di poter fare male e con la voglia di completare l’impresa. Sarà una partita da vivere tutta d’un fiato.
Il valore del calcio di Eccellenza
Serate come quella del D’Ippolito ricordano a tutti la bellezza del calcio dilettantistico, capace di regalare emozioni autentiche e storie intense. L’Eccellenza rappresenta un patrimonio importante per il movimento calcistico italiano. La partita spettacolare lascia aperto ogni discorso qualificazione. Nulla è deciso, tutto è ancora possibile. Il calcio, ancora una volta, ha dimostrato di saper essere crudele e meraviglioso nello stesso istante.
Il Bisceglie dovrà fare tesoro degli errori, esaltare le proprie qualità e affrontare il ritorno con coraggio e lucidità. Solo così i rimpianti potranno trasformarsi in un sogno chiamato finalissima. In attesa del ritorno, resta negli occhi e nel cuore una notte di calcio vero, fatta di emozioni, ribaltamenti e di quel sapore agrodolce che solo una semifinale playoff sa lasciare.



