Al Levico Terme la Coppa Italia provinciale diventa una splendida abitudine. Dopo i trionfi del 2023 e del 2024, anche l’edizione della stagione in corso finisce nella bacheca gialloblù, al termine di una finale vibrante, sofferta e per certi versi crudele, decisa soltanto ai calci di rigore. È una vittoria che profuma di impresa e di continuità, perché conquistare tre Coppe consecutive non è mai frutto del caso, ma il risultato di un progetto solido, di una mentalità vincente e di una capacità rara di reggere la pressione nei momenti decisivi.
Levico Terme, una finale intensa davanti al pubblico del Briamasco
Il palcoscenico è quello del Briamasco, cornice ideale per una finale che richiama circa 500 spettatori sugli spalti. Il clima è quello delle grandi occasioni, con il Comano Terme Fiavé deciso a giocarsi fino in fondo le proprie chance e il Levico Terme consapevole del peso della storia recente. Fin dai primi minuti si capisce che non sarà una partita semplice per la squadra di Manfioletti, chiamata a fronteggiare un avversario ispirato, organizzato e capace di tenere a lungo il pallino del gioco.
Levico Terme, il Comano parte forte e mette sotto pressione il Levico
L’avvio di gara è tutto di marca giudicariese. Il Comano Fiavé entra in campo con personalità e aggressività, sfiorando il vantaggio prima con Sottovia e poi con Ajdaroski. In entrambe le occasioni manca solo la precisione al momento della conclusione, ma il messaggio è chiaro: il Levico Terme non può permettersi distrazioni. La difesa gialloblù è spesso chiamata a stringere i denti, mentre Froner diventa subito un punto di riferimento, trasmettendo sicurezza ai compagni.
Le prime risposte del Levico Terme
Il Levico Terme prova a uscire alla distanza. Trevisan tenta la conclusione dalla distanza, mentre Amorth trova il gol con un tocco angolato che gonfia la rete. L’esultanza gialloblù dura però pochissimo, perché l’assistente segnala una posizione di fuorigioco apparsa chiara. È un episodio che non spegne il Comano, anzi lo spinge a insistere, forte di una manovra fluida e di un’intensità costante.
Il botta e risposta che accende la finale
Nel finale di primo tempo la partita si accende definitivamente. Al 40’ Forcinella impegna Froner con una prima conclusione e poi è il più rapido di tutti nel ribadire in rete il pallone con un tap-in che sembra regalare al Comano l’illusione del vantaggio. Il Levico, però, dimostra ancora una volta di avere carattere e nervi saldi. Passano appena tre minuti e Amorth ristabilisce la parità, finalizzando da pochi passi un assist di Bucci. È l’1-1 che chiude un primo tempo equilibrato nel punteggio, ma già ricchissimo di emozioni.
Una ripresa di sofferenza e determinazione
La seconda frazione di gioco conferma quanto visto in avvio. Il Comano Fiavé continua a spingere con convinzione, cercando di sfruttare ampiezza e ritmo per scardinare la retroguardia del Levico Terme. La difesa gialloblù regge, ma non senza affanni. La traversa colpita da Poletti rappresenta uno dei momenti chiave della gara, un legno che sembra negare al Comano un vantaggio forse meritato per quanto prodotto.
Froner protagonista e i legni decisivi
Se al Levico Terme la Coppa Italia provinciale arriva ancora una volta, molto del merito va anche a Froner. Il portiere gialloblù si oppone con tempismo e coraggio alle iniziative avversarie, risultando decisivo in più di un’occasione. Quando non basta lui, ci pensano i legni a salvare il risultato. È una serata in cui il confine tra gloria e rimpianto è sottilissimo, e ogni episodio pesa come un macigno.
Supplementari tra stanchezza e nuove recriminazioni
Il pareggio nei 90 minuti conduce inevitabilmente ai tempi supplementari. Le squadre accusano la fatica, ma non rinunciano a giocare. Al 3’ Gaudio ha una grande occasione, ma non riesce a concretizzare. Poco dopo, Forcinella colpisce ancora un legno a portiere battuto, alimentando le recriminazioni del Comano, guidato in panchina da Bosetti al posto dello squalificato Ceraso. È uno di quei momenti che, a distanza di tempo, diventano simbolo di una serata sfortunata.
La mossa a sorpresa di Manfioletti
Quando la partita sembra ormai destinata ai rigori, Manfioletti decide di giocarsi una carta decisiva. Al 119’ il tecnico sorprende tutti sostituendo Froner con Matrone, portiere specialista nei tiri dal dischetto. È una scelta coraggiosa, che richiede grande fiducia nel proprio gruppo e nella preparazione specifica. Una decisione che, a conti fatti, si rivelerà determinante per scrivere il finale della storia.
La lotteria dei rigori e il verdetto
I calci di rigore sono sempre una prova di nervi. Il Briamasco trattiene il respiro mentre i giocatori si alternano dal dischetto. L’effetto psicologico dell’ingresso di Matrone si fa sentire immediatamente: il numero dodici neutralizza il penalty di Corradini, regalando al Levico un primo vantaggio. La serie prosegue tra trasformazioni e tensione crescente, fino all’ultimo rigore, quando Matrone si ripete parando anche la conclusione di Risatti. Il Levico Terme si impone 4-3 e può finalmente dare il via alla festa.
Al Levico Terme la Coppa Italia provinciale è realtà
Al Levico Terme la Coppa Italia provinciale torna per la terza volta consecutiva. Un traguardo che certifica la forza mentale di una squadra capace di vincere anche quando non domina il gioco, stringendo i denti e affidandosi al gruppo nei momenti più delicati. È una vittoria sofferta, forse anche fortunata, ma proprio per questo ancora più significativa.
Onore al Comano Fiavé, sconfitto con dignità
Se il Levico Terme festeggia, il Comano Fiavé esce dal campo con l’amarezza di chi avrebbe meritato qualcosa in più. La squadra giudicariese ha tenuto a lungo il pallino del gioco, ha creato occasioni, ha colpito legni e trovato sulla propria strada portieri decisivi. Il calcio, però, sa essere spietato, soprattutto nelle finali. Resta una prestazione di grande spessore, che conferma il valore del progetto e del lavoro svolto.
Un percorso che vale doppio
Il successo del Levico Terme assume un valore ancora maggiore se si considera che anche in semifinale i gialloblù avevano avuto la meglio ai calci di rigore, superando l’Union Trento. Due vittorie consecutive dal dischetto non sono frutto del caso, ma il segno di una preparazione mentale accurata e di una gestione lucida delle situazioni ad alta pressione. È anche da qui che nasce una squadra vincente.
Lo sguardo ora va alla Coppa regionale
Archiviata la festa provinciale, il Levico Terme guarda già avanti. La vittoria consente ai gialloblù di attendere con interesse l’esito della finale altoatesina tra Bozner e Virtus Bolzano, dalla quale uscirà l’avversaria per la Coppa Italia regionale e la conseguente ammissione al tabellone nazionale. Un nuovo capitolo che potrebbe arricchire ulteriormente una stagione già memorabile.
Il valore del calcio dilettantistico
Storie come questa raccontano alla perfezione il fascino del calcio dilettantistico italiano, un movimento che rappresenta la base dell’intero sistema sportivo nazionale. La Coppa Italia provinciale non è solo un trofeo, ma un simbolo di appartenenza, sacrificio e passione.
Una vittoria che entra nella storia del Levico
Al Levico Terme la Coppa Italia provinciale non è più solo un obiettivo, ma una tradizione vincente. Tre successi consecutivi rappresentano un patrimonio sportivo e identitario che resterà nella memoria dei tifosi. È la dimostrazione che, con programmazione, lavoro e coraggio, anche nei campionati dilettantistici si possono costruire cicli importanti. Il Levico festeggia, il Comano riflette sui rimpianti, e il calcio trentino si gode una finale che ha saputo emozionare fino all’ultimo rigore.



