Il pomeriggio di Altavilla Vicentina ha lasciato il Cjarlins Muzane sospeso tra soddisfazione e rammarico. Da una parte c’è la consapevolezza di aver portato a casa un punto che vale oro, considerata la rimonta compiuta e l’emergenza con cui la squadra si è presentata alla sfida.
Dall’altra, però, il risultato ha il sapore amaro della distanza che si allunga dalla vetta, con il Treviso che non rallenta e che continua a spingere verso la fuga. Il pareggio per due a due contro un’Unione La Rocca Altavilla in grande forma diventa così una medaglia dalle due facce: brillante per la reazione, opaca per il peso che il campionato sta assumendo.
Il Cjarlins Muzane era arrivato a questa trasferta con un bagaglio di difficoltà non indifferente. Le assenze, distribuite tra squalifiche e infortuni, avevano costretto il tecnico a ridisegnare assetto, ritmo e soluzioni. La sfida con una squadra che, nelle ultime uscite, aveva concesso un solo gol rappresentava un ostacolo in più. Eppure, come spesso accade alle squadre che hanno un’anima, è proprio nelle emergenze che si misurano forza, carattere e nervi.
Cjarlins Muzane, il primo tempo che complica tutto
La prima mezz’ora di gioco ha imposto subito una lettura chiara: l’Unione La Rocca Altavilla voleva giocare una partita intensa, fatta di ritmo costante e pressione alta. Un approccio che ha messo in difficoltà un Cjarlins Muzane più lento a carburare, forse appesantito anche dal dover trovare nuove alchimie tra reparti inediti.
Il match si è sbloccato dal dischetto, un rigore trasformato da Arma con la sicurezza dei grandi specialisti. È stato un colpo che ha dato forma a una partita che rischiava di diventare una montagna da scalare. I padroni di casa hanno capitalizzato con cinismo e hanno trovato il vantaggio proprio nel momento in cui il Cjarlins Muzane stava cercando di prendere le misure.
Il gol non ha spento la sfida, ma ha complicato lo stato mentale dei friulani, già messi alla prova da una gara fisica e da un campo che non perdonava alcun errore di approccio o di intensità.
Cjarlins Muzane, raddoppio di Chajari: una sentenza temporanea
Nella ripresa, dopo soli sette minuti, è arrivato un secondo schiaffo, di quelli che rischiano di far barcollare una squadra intera. Chajari ha trovato un destro perfetto dal limite, una conclusione chirurgica che si è infilata alle spalle del portiere e che sembrava poter mettere fine alla contesa.
Quel due a zero appariva come una sentenza. Il Cjarlins Muzane, già costretto a ridisegnare assetto e soluzioni, si trovava in una situazione quasi disperata. In quel momento il divario tecnico sembra allargarsi e la partita prometteva una resa amara. Il secondo gol, oltre a pesare nel punteggio, ha rappresentato per un attimo il simbolo di un pomeriggio storto, uno di quelli in cui la vetta sembra più lontana di quanto dicano le cifre.
La reazione che cambia il volto del match
Eppure, le grandi squadre si riconoscono dalla capacità di non accettare il verdetto prima del tempo. Tra il cinquantasettesimo e il sessantesimo minuto il Cjarlins Muzane ha messo in scena un piccolo capolavoro emotivo. Un lampo di orgoglio, una scossa, una ribellione. Prima Maniero ha riaperto i conti con un destro a giro che ha ricordato la qualità tecnica di cui dispone la squadra anche nei momenti più complicati. Poi, pochi istanti dopo, Benomio ha completato la rimonta trasformando in gol un’azione costruita con precisione e chiusa grazie all’intuizione di Dominici.
Tre minuti, due gol, una rimonta che ha riavvolto la storia della partita e che ha restituito al Cjarlins la possibilità di giocarsela fino alla fine. È stato un momento che sembra quasi voler raccontare la doppia anima della squadra: fragile quando soffre troppo, ma incredibilmente viva quando sente che c’è ancora spazio per rimettere tutto in discussione.
L’Altavilla tiene, il Cjarlins controlla
Dopo il pareggio, la gara ha cambiato vibrazioni. L’Altavilla ha provato a riprendere in mano il match, ma ha trovato un Cjarlins Muzane finalmente più sicuro, più solido, più compatto. La squadra friulana ha controllato meglio gli spazi, ha limitato gli errori e ha persino avuto la sensazione, in alcuni frangenti, di poter completare la rimonta.
La partita è scivolata verso il novantesimo con la sensazione che entrambe avessero dato tutto. Un punto ciascuno, una stretta di mano, e la consapevolezza che la sfida ha raccontato molto del carattere e delle ambizioni delle due squadre.
La classifica: sei punti che pesano
Il pareggio però non ha permesso al Cjarlins Muzane di rimanere incollato alla vetta. Il Treviso, infatti, ha conquistato una vittoria pesante contro l’Obermais, spingendo il proprio bottino a trentuno punti. La distanza diventa così di sei lunghezze, un divario che non è insormontabile, ma che pesa soprattutto per il momento del campionato.
La Serie D è un torneo lungo, ricco di insidie, ma spesso la differenza la fanno proprio queste giornate. Quelle in cui si poteva accorciare e invece si è allungato il margine. Quelle in cui la vetta sembra vicina, e poi, a fine giornata, resta due passi più avanti.
Il Cjarlins Muzane mantiene comunque la seconda posizione con venticinque punti, davanti a Este e Mestre, capaci di stare in scia con grande regolarità. Il centro della classifica resta molto compatto, e lo spazio per ulteriori sorprese è ancora ampio.
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Le sensazioni attorno alla squadra
Il Cjarlins Muzane non può essere completamente soddisfatto del punto raccolto, perché per una squadra che punta alla vetta ogni passo falso dei rivali dovrebbe diventare un’occasione. Tuttavia, il pareggio di Altavilla, nelle condizioni in cui è maturato, porta con sé anche segnali incoraggianti.
La squadra ha dimostrato una reazione mentale significativa, la capacità di non sbriciolarsi sotto due colpi durissimi, e una volontà che racconta fiducia nel gruppo. Chi segue la squadra sa che la stagione è ancora lunghissima e che la distanza può essere colmata. Sei punti sono tanti, ma non sembrano scoraggiare l’ambiente. Semmai diventano una motivazione ulteriore, un pungolo che può illuminare le prossime sfide.
Lo scenario del prossimo turno
Il tredicesimo turno di campionato offre una nuova opportunità per ridurre il margine e, allo stesso tempo, un rischio per chiunque perda concentrazione. Il Cjarlins Muzane tornerà in casa per affrontare l’Adriese, una squadra dal rendimento altalenante ma capace di mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
Il Treviso, invece, ospiterà l’Unione La Rocca Altavilla, proprio la squadra che ha impegnato duramente i friulani. Sarà un match che il girone intero guarderà con interesse, una gara che potrebbe regalare un nuovo scossone alla classifica.
Il calendario, in questo momento della stagione, diventa un alleato o un nemico. Non solo per i valori in campo, ma anche per la tensione che cresce quando le posizioni cominciano a solidificarsi.
Un girone C equilibrato e imprevedibile
Il Girone C della Serie D mantiene la sua natura più autentica: imprevedibile, complesso, ricco di squadre che possono cambiare volto in un pomeriggio. Le formazioni come este, Mestre, Legnago, Bassano e Union Clodiense restano osservate speciali, capaci di interferire tanto nella lotta promozione quanto in quella per la zona playoff.
Il Cjarlins Muzane, tuttavia, resta una delle squadre più solide e costruite con logica. La qualità offensiva, la capacità di reazione e la struttura tattica sono elementi che permettono alla squadra di ambire ancora a qualcosa di importante. La distanza dalla vetta non cancella il potenziale, semmai lo mette sotto una nuova lente, spingendo a lavorare su quei dettagli che, nelle ultime giornate, sono mancati.
La vetta si allontana, ma il campionato non è finito
Sei punti di distacco a novembre non sono un verdetto. Sono una fotografia momentanea, l’istantanea di un percorso in costruzione. Il Cjarlins Muzane ha in mano tutto ciò che serve per restare ancorato alla corsa e per provarci fino all’ultima giornata. La squadra deve trasformare la rabbia di Altavilla in energia, lavorare sulle mancanze, consolidare ciò che ha funzionato nella rimonta.
Serve continuità, serve cinismo, serve uno slancio capace di riportare il fiato sul collo del Treviso. Ma soprattutto serve crederci, perché è nelle fasi complicate che si costruiscono le stagioni memorabili.
Il Cjarlins Muzane, oggi, vede la vetta un po’ più distante, ma non irraggiungibile. E se questo campionato ha già insegnato qualcosa, è che nessun distacco è definitivo. La strada è lunga, e ogni curva può ribaltare il panorama.



