Nel cuore della Toscana, il calcio si tinge d’arancione. La Pistoiese, storica società calcistica, sta vivendo una stagione di rinascita e ambizione nel Girone D di Serie D. Non si tratta solo di risultati sul campo, ma di una visione più ampia che abbraccia il futuro, la formazione e la valorizzazione dei giovani. La Pistoiese ha intrapreso un percorso solido, fatto di scelte tecniche mirate e investimenti strategici, che oggi stanno dando frutti tangibili. La classifica sorride, il vivaio si rafforza e l’identità arancione si consolida.
Pistoiese: il ritorno di Corrado Colombo: esperienza al servizio dei giovani
Tra le novità più significative di questa stagione, spicca il ritorno di Corrado Colombo, ex attaccante di Serie A e volto noto ai tifosi pistoiesi. Colombo non scenderà in campo, ma il suo contributo sarà altrettanto prezioso: è stato ufficialmente nominato coordinatore degli attaccanti del settore giovanile. Un ruolo chiave, pensato per affinare il talento offensivo delle nuove leve e trasmettere competenze maturate in anni di carriera professionistica.
La sua storia con la Pistoiese è fatta di gol, leadership e passione. Ha indossato la maglia arancione con il numero dieci, lasciando un segno indelebile. Dopo esperienze nei dilettanti con squadre come Quarrata, Amici Miei e Pca Hitachi, Colombo torna a Pistoia con una nuova missione: formare, ispirare e guidare i giovani verso un calcio consapevole e competitivo. Il suo ingresso nello staff tecnico, già arricchito da figure come Stefano Carobbi e Angelo Pagotto, rappresenta un ulteriore passo verso l’eccellenza formativa.
Come dichiarato dal club, “la FC Pistoiese è lieta di annunciare l’ingresso di Corrado Colombo nel proprio Settore Giovanile. Ex giocatore orange e attaccante di Serie A, Colombo ricoprirà il ruolo di coordinatore degli attaccanti del vivaio arancione”.
Pistoiese: una prima squadra che convince: numeri da capolista
Sul fronte della prima squadra, guidata con intelligenza e pragmatismo da Antonio Andreucci, la Pistoiese sta vivendo un momento d’oro. Con 20 punti conquistati, è saldamente in testa al Girone D. Il percorso fin qui è stato costante e produttivo, con una media punti che riflette la solidità del progetto tecnico. La squadra vanta il miglior attacco del girone, con 18 reti realizzate, e una delle difese più ermetiche, avendo subito solo 7 gol.
Questi numeri non sono casuali. Sono il risultato di un lavoro quotidiano, di una preparazione meticolosa e di una rosa costruita con equilibrio. Il modulo scelto da Andreucci valorizza le qualità individuali senza rinunciare alla compattezza collettiva. La Pistoiese è una squadra che sa soffrire, ma anche colpire al momento giusto. Lo dimostra la recente vittoria contro il Lentigione, arrivata grazie a un guizzo nel finale.
Le critiche sul gioco e la risposta del campo
Nonostante i risultati, una parte della tifoseria ha sollevato dubbi sul piano del gioco. Alcuni osservatori hanno evidenziato una costruzione delle azioni poco fluida e rotazioni frequenti che, a loro dire, spezzano il ritmo. Tuttavia, nel calcio, le valutazioni estetiche spesso cedono il passo alla concretezza. I campionati si vincono in primavera, non in autunno, e la Pistoiese sta costruendo le fondamenta per arrivarci con ambizioni reali.
Il progetto di Andreucci non si basa su fuochi d’artificio, ma su una miscela di qualità e pragmatismo. L’obiettivo è far crescere la squadra nel tempo, consolidando le certezze e integrando nuovi elementi con intelligenza. In questo senso, l’arrivo di Nicolò Genovese, esterno classe 2007 proveniente dalla Vis Pesaro, è emblematico. Il giovane talento, già protagonista in Primavera 3, rappresenta una scommessa sul futuro e una risorsa preziosa per le rotazioni degli under.
Il vivaio arancione: un laboratorio di crescita
La Pistoiese non guarda solo al presente. Il settore giovanile è al centro di un progetto ambizioso, che punta a formare calciatori completi e consapevoli. L’inserimento di Colombo come coordinatore degli attaccanti è solo l’ultimo tassello di una strategia che coinvolge tecnici qualificati, metodologie moderne e un ambiente stimolante. Il vivaio arancione è un laboratorio dove si coltivano talento, disciplina e passione.
La presenza di figure come Carobbi e Pagotto garantisce un livello tecnico elevato, ma anche una trasmissione di valori fondamentali. La Pistoiese vuole crescere calciatori, ma anche uomini. E lo fa investendo su profili che conoscono il calcio, lo hanno vissuto e lo sanno raccontare. Colombo, con il suo passato da professionista e la sua esperienza nei dilettanti, incarna perfettamente questa filosofia.
Una città che risponde: entusiasmo e identità
Pistoia sta riscoprendo il piacere di vivere il calcio. Lo stadio “Marcello Melani” torna a riempirsi, la passione arancione si riaccende e la squadra diventa simbolo di appartenenza. Il pubblico segue con attenzione, commenta, critica, ma soprattutto sostiene. La Pistoiese è tornata a essere un punto di riferimento, non solo sportivo ma anche sociale.
Il legame con il territorio è forte, alimentato da iniziative che coinvolgono le scuole, le associazioni e le famiglie. Il calcio diventa strumento di aggregazione, di educazione e di orgoglio. E quando la squadra vince, tutta la città festeggia. L’arancione non è solo un colore, è un’identità che unisce.
Obiettivi e prospettive: il futuro è già iniziato
La stagione è ancora lunga, ma le premesse sono incoraggianti. La Pistoiese ha dimostrato di avere le carte in regola per competere ai vertici. La leadership nel Girone D è frutto di un lavoro serio, di scelte ponderate e di una visione chiara. Il club non si accontenta, vuole crescere, consolidarsi e guardare oltre.
Il futuro passa anche dalla valorizzazione dei giovani, dalla costruzione di un vivaio solido e dalla capacità di attrarre profili come Colombo. La Pistoiese sta scrivendo una nuova pagina della sua storia, fatta di ambizione, competenza e passione. E lo sta facendo con uno stile riconoscibile, che mette al centro il gioco, il gruppo e la città.
L’arancione domina, e non è un caso
Le parole possono dividere, ma i numeri uniscono. E quelli della Pistoiese parlano chiaro. Miglior attacco, difesa solida, primo posto in classifica. A tutto questo si aggiunge un settore giovanile in fermento, un ambiente motivato e una città che crede nel progetto. L’arancione domina, e non è un caso. È il risultato di una strategia vincente, di un lavoro quotidiano e di una passione che non conosce pause.
La Pistoiese è tornata protagonista. E lo fa con stile, con cuore e con una visione che guarda lontano.



