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Portogruaro in Serie D, storia e ambizione ritrovata

Il Portogruaro in Serie D ha disputato 38 stagioni in Serie D, confermandosi una delle realtà storiche del calcio dilettantistico italiano. L’inizio del campionato 2025/26 è stato altalenante, con difficoltà in zona gol e una recente sconfitta netta contro l’Adriese.

Portogruaro in Serie D, 38 stagioni di storia

Il Portogruaro Calcio è stato fondato nel 1919 e rifondato nel 2013 dopo il fallimento della precedente gestione. Il Portogruaro in Serie D ha alle spalle ben 38 partecipazioni in categoria, la quarta serie del calcio italiano. La società, con sede nella città metropolitana di Venezia, ha vissuto momenti di grande prestigio, tra cui la storica promozione in Serie B nella stagione 2009/10, quando vinse il girone B della Prima Divisione. Dopo il ritorno in Lega Pro e le difficoltà economiche che portarono alla rifondazione, il club ha mantenuto una presenza costante nel panorama dilettantistico, consolidandosi come punto di riferimento per il calcio veneto.

Portogruaro in Serie D, il ritorno alla stabilità e l’ambizione granata

Negli ultimi anni, il Portogruaro in Serie D ha lavorato per ricostruire una struttura solida, investendo nel settore giovanile e cercando di riportare entusiasmo attorno alla squadra. La stagione 2025/26 rappresenta un nuovo capitolo, con l’obiettivo di migliorare il piazzamento della scorsa annata e ritrovare continuità. La guida tecnica è affidata a Massimiliano Moras, chiamato a dare equilibrio a una rosa che ha mostrato buone individualità ma anche limiti strutturali, soprattutto in fase offensiva.

Un avvio di campionato complicato

L’inizio della stagione del Portogruaro in Serie D non è stato semplice. Dopo dieci giornate, il Portogruaro si trova nella parte bassa della classifica del Girone C di Serie D, con una sola vittoria all’attivo e diversi pareggi che hanno rallentato la corsa. La sconfitta per 3-0 contro l’Adriese ha evidenziato le difficoltà della squadra, apparsa fragile in difesa e poco incisiva in attacco. L’espulsione di Ferchichi ha aggravato una situazione già compromessa, mentre l’Adriese ha dominato la gara con personalità e concretezza.

Il mercato come leva per il rilancio

Consapevole delle lacune emerse, la dirigenza granata ha avviato una campagna di rafforzamento mirata. Sono arrivati due innesti importanti: Giacomo Pozzer, portiere classe 2001 con oltre cento presenze tra Serie C e D, e Pietro Salvi, terzino sinistro classe 2005, reduce da esperienze in club giovanili e dilettantistici. Entrambi rappresentano profili giovani ma già rodati, capaci di dare profondità e affidabilità a un gruppo che ha bisogno di alternative.

Il tecnico Moras attende ancora due attaccanti per completare l’organico e aumentare il peso specifico in zona gol, dove la squadra ha faticato a trovare continuità. L’obiettivo del Portogruaro in Serie D è chiaro: invertire la rotta e risalire la classifica, puntando su una rosa più equilibrata e competitiva.

Una tifoseria che non smette di credere

Nonostante le difficoltà, il pubblico del “Pier Giovanni Mecchia” continua a sostenere la squadra con passione. La storia del Portogruaro è fatta di cicli, di cadute e risalite, e la tifoseria lo sa bene. Il progetto tecnico è ancora in fase di costruzione, ma la base c’è: una società solida, una guida esperta e una rosa che può crescere. La stagione è lunga, e il Portogruaro ha tutte le carte in regola per ritrovare il passo giusto.

Il Portogruaro continua a rappresentare un punto fermo nel calcio dilettantistico veneto, non solo per la sua lunga militanza in Serie D, ma anche per la capacità di rinnovarsi e restare competitivo in un contesto sempre più esigente. La società ha saputo mantenere viva la propria identità granata, valorizzando il legame con il territorio e investendo in una visione sportiva che guarda al futuro.

Il lavoro dietro le quinte, dalla dirigenza al settore giovanile, testimonia una volontà chiara: restituire al club la stabilità e l’ambizione che lo hanno reso protagonista in passato. In un campionato difficile come il Girone C, dove ogni punto pesa, il Portogruaro in Serie D sa che la strada è lunga, ma anche che la sua storia gli impone di lottare con orgoglio per tornare a essere protagonista.

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