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martedì 5 Agosto 2025
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Report calcio femminile: boom storico in Italia secondo FIGC

Il report calcio femminile dimostra che il calcio per le donne non è più una promessa, ma una realtà vibrante e inarrestabile. Lo certifica il nuovo ReportCalcio 2025 della FIGC, che racconta una trasformazione profonda e strutturale del movimento femminile, capace di ridefinire il panorama sportivo nazionale. Nel report calcio femminile i numeri parlano chiaro: nella stagione 2023/24 le tesserate hanno sfiorato quota 50.000, più del doppio rispetto al 2008. Un dato che da solo basterebbe a raccontare il fermento, ma è solo la punta dell’iceberg.

Report Calcio femminile, il report: la crescita tra le giovanissime

La crescita è ancora più evidente tra le giovanissime: secondo il report calcio femminile, le ragazze tra i 10 e i 15 anni tesserate sono passate da 6.628 a 19.958 in sedici anni, con un incremento del 201%. Un segnale inequivocabile che il calcio femminile sta diventando una scelta naturale per le nuove generazioni, non più un’alternativa marginale.

Report Calcio femminile, il report: professionismo e investimenti: la svolta della FIGC

La FIGC ha giocato un ruolo decisivo in questa evoluzione, introducendo per prima in Italia il professionismo femminile. Un passo epocale, sostenuto da investimenti concreti: oltre 9 milioni di euro stanziati nella stagione 2023/24, con un aumento del 21,8% rispetto all’anno precedente. Questi fondi non solo hanno migliorato le condizioni delle atlete, ma hanno anche alimentato l’interesse del pubblico e degli sponsor. Lo conferma il Report calcio femminile.

Il Report FIGC

Secondo il Report calcio femminile, ben 17 milioni di italiani si dichiarano interessati al calcio femminile, e 7 milioni lo seguono con passione. Un bacino di utenza che ha spinto anche i media a investire: gli ascolti televisivi sono più che raddoppiati negli ultimi tre anni, con il record assoluto nella Finale di Coppa Italia Femminile 2024, seguita da 530.000 telespettatori sui canali generalisti.

Una nuova centralità nel sistema sportivo italiano

Il calcio femminile non è più una nicchia. È diventato una componente centrale del sistema sportivo italiano, capace di generare valore economico, sociale e culturale. Le calciatrici sono oggi protagoniste di campagne pubblicitarie, testimonial di brand internazionali, e modelli di riferimento per migliaia di ragazze. Il boom non si limita ai numeri: è una rivoluzione di immaginario. Le partite femminili riempiono gli stadi, le maglie delle Azzurre sono indossate con orgoglio, e le storie delle giocatrici diventano narrazioni potenti di riscatto, talento e determinazione. Questo quanto segnalato dal Report Calcio Femminile.

Uno spot per l’Italia

Federica Cappelletti, presidente della Divisione Serie A Femminile FIGC, rilasciata il 29 luglio 2025 dopo la semifinale degli Europei femminili: “Il calcio femminile è uno spot per l’Italia. Ora avanti con investimenti e visibilità. Basta confronti col maschile. Serve fiducia, il futuro è già cominciato”. Questa frase racchiude lo spirito del momento: orgoglio per i traguardi raggiunti, determinazione nel proseguire il percorso di crescita e una visione chiara per il futuro del movimento.

Le discriminazioni

Durante gli Europei femminili UEFA 2025, una competizione che ha acceso gli entusiasmi in tutta Europa, si è sollevato anche un tema più complesso e urgente: quello delle discriminazioni online rivolte alle calciatrici. Mentre sugli spalti si celebrava il talento e la determinazione delle atlete, nel mondo digitale affiorava una realtà meno edificante, fatta di insulti, attacchi personali e odio gratuito. Lo segnala anche il Report Calcio femminile.

Un fenomeno da debellare

Grazie a un monitoraggio congiunto tra UEFA, Meta, TikTok e X, è stato possibile tracciare il fenomeno in modo puntuale. I numeri del Report calcio femminile parlano da soli: durante il torneo, sono stati identificati ben 1.901 contenuti offensivi diretti non solo alle calciatrici, ma anche a tecnici, arbitri e squadre. Di questi, la parte più corposa — il 67,3% — aveva come bersaglio specifiche giocatrici, colpite individualmente da commenti denigratori. Il momento più critico si è registrato durante la finale tra Inghilterra e Spagna, quando ben 468 post sono stati segnalati, provenienti da 365 account distinti.

Tutela digitale

Dal 2022, la UEFA ha avviato un programma dedicato alla tutela digitale, monitorando 443 figure tra calciatrici, allenatori e arbitri. In occasione degli Europei, è stata distribuita una guida pratica per proteggere gli account social, sensibilizzare le atlete e fornire strumenti concreti per affrontare l’odio online. Lo stesso Michele Uva, direttore esecutivo UEFA per la sostenibilità, ha dichiarato con fermezza che “gli abusi rivolti a giocatori, allenatori o arbitri non trovano spazio nel gioco”.

La forza di cambiare

Il calcio femminile ha dimostrato di avere la forza di cambiare il panorama sportivo e culturale europeo, lo dimostra il report calcio femminile. Tuttavia, la sua crescita deve essere accompagnata da una lotta sistemica alle discriminazioni — digitali e non — affinché ogni calciatrice possa giocare, vivere e comunicare senza paura, con la libertà che le compete.

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