sabato 2 Agosto 2025
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Ponte San Pietro in Serie D: orgoglio e record bergamaschi

Il Ponte San Pietro Calcio ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio dilettantistico italiano. Con 28 stagioni disputate in Serie D, il club si è affermato come una delle realtà più longeve e rispettate della categoria, al pari di squadre storiche come Solbiatese e Saronno. La sua costanza, la dedizione alla maglia e il forte legame con il territorio lo rendono un simbolo autentico del calcio lombardo.

Ponte San Pietro: le radici di una passione

La storia del Ponte San Pietro affonda le sue radici in una tradizione sportiva che ha sempre privilegiato i valori del gioco pulito, della formazione giovanile e dell’identità locale. Nel corso degli anni, il club ha saputo costruire una reputazione solida, diventando punto di riferimento per la comunità e per gli appassionati di calcio dilettantistico.

Ponte San Pietro: ventotto stagioni di battaglie e gloria

Disputare 28 stagioni in Serie D non è un traguardo comune. Significa resistere alle difficoltà, affrontare avversari agguerriti, superare momenti di crisi e vivere esaltanti cavalcate verso la salvezza o la zona playoff. Il Ponte San Pietro ha vissuto tutto questo, stagione dopo stagione, con una tenacia che ha conquistato rispetto e ammirazione in tutta la Lombardia.

Ferreira Pinto e Nicolò Gamba: il simbolo di due generazioni

La stagione 2023/24 ha regalato al Ponte San Pietro un primato curioso e significativo: la squadra ha schierato il giocatore più anziano e il più giovane dell’intera Serie D. Da un lato, Adriano Ferreira Pinto, classe 1979, ex professionista con oltre 300 presenze in categoria, ha continuato a incantare con la sua classe e la sua esperienza. I suoi numeri parlano da soli: 80 gol e 34 assist con la maglia del Ponte San Pietro, un bottino che lo consacra come una vera bandiera del club.

Credere nei giovani

Dall’altro lato, il giovanissimo Nicolò Gamba, appena 15 anni, ha fatto il suo esordio in prima squadra, incarnando il futuro e la fiducia nel vivaio. Il suo debutto non è stato solo una curiosità statistica, ma un segnale forte: il Ponte San Pietro crede nei giovani e investe nel loro sviluppo.

La retrocessione e la scelta del cambiamento

Nonostante la ricca storia e i record, la stagione 2024/25 ha segnato una battuta d’arresto: il club è stato retrocesso in Eccellenza, chiudendo un ciclo importante. Ma invece di abbandonarsi alla delusione, la società ha scelto di voltare pagina, dando vita a un progetto ambizioso e innovativo.

La fusione con il Mapello: un nuovo inizio

Nel maggio 2025 è arrivata l’ufficialità: il Ponte San Pietro ha annunciato la fusione con il Mapello, altra realtà bergamasca con una forte tradizione calcistica. L’unione tra le due società ha l’obiettivo di creare un polo sportivo d’élite, capace di rilanciare il calcio locale e di tornare protagonista in Serie D2. Il nuovo progetto coinvolgerà non solo la prima squadra, ma anche il settore giovanile, con l’intento di formare talenti e consolidare una struttura tecnica e dirigenziale all’avanguardia. Le ambizioni sono chiare: ripartire dall’Eccellenza nella stagione 2025/26 e tornare subito in Serie D, con una squadra competitiva e una visione condivisa.

Un’eredità da onorare

La fusione non cancella la storia del Ponte San Pietro, ma la arricchisce. I tifosi, i giocatori e gli appassionati continueranno a portare nel cuore le imprese vissute in Serie D, le sfide epiche, i derby infuocati e le emozioni che solo il calcio sa regalare. Il nome Ponte San Pietro rimarrà sinonimo di passione, dedizione e orgoglio bergamasco.

Il futuro tra esperienza e gioventù

Il nuovo corso punta su un equilibrio tra esperienza e gioventù. Ferreira Pinto rappresenta la continuità e la leadership, mentre Gamba e gli altri giovani del vivaio incarnano la speranza e il rinnovamento. La fusione con il Mapello offre risorse, competenze e una base solida per costruire una squadra capace di competere ai massimi livelli del calcio dilettantistico.

Un progetto condiviso per il territorio

La nuova società nata dalla fusione vuole essere anche un punto di riferimento per il territorio. L’obiettivo è coinvolgere le scuole, le famiglie, le associazioni locali, creando un ecosistema sportivo inclusivo e partecipativo. Il calcio diventa così strumento di coesione sociale, di educazione e di crescita.

Una storia che continua

La storia del Ponte San Pietro Serie D non si chiude con una retrocessione, ma si trasforma in una nuova avventura. Le 28 stagioni disputate nella quarta serie nazionale sono un patrimonio da custodire e da tramandare. Il nuovo progetto con il Mapello rappresenta una sfida entusiasmante, un’opportunità per scrivere nuove pagine di gloria.

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