La storia dell’Heraclea Candela in Serie D è una di quelle che il calcio sa regalare quando passione, visione e radicamento territoriale si incontrano. In una terra come i Monti Dauni, dove il pallone ha sempre avuto il sapore dell’identità, il club di Candela ha compiuto un’impresa che ha il profumo della favola.
Heraclea Candela in Serie D: la favola dei Monti Dauni
Tre promozioni consecutive, un progetto costruito con pazienza e ambizione, e una comunità intera che ha scelto di credere in qualcosa di grande. La stagione 2025-2026 segna il debutto assoluto dell’Heraclea Candela in Serie D, un traguardo storico per una società che fino a pochi anni fa militava in Prima Categoria.
Heraclea Candela in Serie D, la scalata: tre anni per riscrivere la storia
Il cammino dell’Heraclea Candela in Serie D è stato rapido e travolgente. Dopo la vittoria in Prima Categoria, il club ha conquistato la Promozione e poi l’Eccellenza Campana, girone B, chiudendo la stagione 2024-2025 con 77 punti, frutto di ventitré vittorie, otto pareggi e appena tre sconfitte. Il punto esclamativo è arrivato il 4 maggio 2025, quando la squadra ha battuto il Santa Maria la Carità per 3-1 davanti a duemila tifosi festanti. Le reti di Bonicelli, Coulibaly e Sagastizabal hanno sancito il successo e dato il via a una festa che ha coinvolto l’intera Capitanata.
Il sindaco di Candela, Nicola Gatta, ha celebrato l’impresa con parole che raccontano il valore profondo di questa promozione: “Oggi non ha vinto solo l’Heraclea. Ha trionfato un intero paese, tutti i Monti Dauni e la Capitanata. Hanno vinto due imprenditori, De Vitto e Casillo, dotati di grande lungimiranza, di enormi capacità, che seguono le tracce dei loro papà, che hanno fatto e fanno grande questa terra”.
La guida tecnica: Francesco Farina e il suo decimo trionfo
Alla guida dell’Heraclea Candela in Serie D c’è Francesco Farina, tecnico esperto e abituato alle promozioni. Ex Barletta e Cerignola, Farina ha preso in mano la squadra dopo l’Epifania, diventando il terzo allenatore stagionale dopo Sergio Di Corcia e Carmine Turco. Al suo arrivo, l’Heraclea era quinta in classifica, a quattro punti dalla vetta. Da quel momento, la squadra ha inanellato dodici vittorie e due pareggi nelle successive quattordici gare, compreso il clamoroso 4-0 esterno contro la Battipagliese nello scontro diretto del 25 gennaio.
Farina ha saputo dare equilibrio, mentalità e coraggio a un gruppo che ha risposto con entusiasmo e determinazione. Il suo decimo trionfo in Eccellenza è il sigillo di una carriera che continua a scrivere pagine importanti nel calcio dilettantistico.
La società: visione e radici
Dietro il successo dell’Heraclea Candela c’è la visione di Gennaro Casillo e Giuseppe De Vitto, due imprenditori locali che hanno saputo trasformare un sogno in realtà. Gennaro Casillo è figlio di Pasquale Casillo, storico presidente del Foggia ai tempi di Zemanlandia. L’eredità sportiva e imprenditoriale è stata raccolta con determinazione, e il club ha saputo costruire una struttura moderna e funzionale, capace di ospitare una squadra ambiziosa e di coinvolgere un pubblico sempre più numeroso, portando l’Heraclea Candela in Serie D.
La scelta di giocare le partite casalinghe allo stadio Pino Zaccheria di Foggia rappresenta un palcoscenico prestigioso per una realtà che vuole continuare a crescere. Il nuovo stadio Mario Mitola, inaugurato nel 2022, resta il cuore pulsante della comunità candelese, che segue le partite insieme ai tifosi dei comuni limitrofi come Rocchetta Sant’Antonio e Sant’Agata di Puglia.
La rosa: qualità e ambizione
L’organico dell’Heraclea Candela in Serie D per la stagione 2025-2026 è stato costruito con attenzione e competenza. Il direttore sportivo Dionisio ha messo insieme un gruppo di giocatori esperti e giovani promettenti. Tra i nomi di spicco figurano Andrea Schenetti, Ciro Foggia, Kenneth Van Ransbeeck e Michele Guida, tutti elementi che hanno militato nei campionati professionistici e che portano qualità e leadership.
La squadra ha già dimostrato di non voler recitare il ruolo della comparsa. Dopo le prime giornate, l’Heraclea ha vinto contro Real Normanna e Paganese, e si prepara ad affrontare il Fasano in uno scontro diretto tra le prime della classe. Il tecnico Farina ha dichiarato: “Dobbiamo continuare a fare quello che è il nostro calcio, su qualsiasi campo, adattandoci e sfruttando le nostre qualità. Sul piano offensivo stiamo facendo bene e stiamo crescendo tanto, ma anche sul piano difensivo, avendo subito un solo goal, non possiamo dire di aver avuto grossi problemi. È nostro dovere dare continuità a questo processo di crescita e ai risultati”.
La Serie D: un nuovo capitolo
La partecipazione dell’Heraclea Candela in Serie D 2025-2026 è la prima nella storia del club. Non ci sono precedenti nella categoria, e questo rende ancora più straordinario il percorso compiuto. In soli tre anni, il club ha ottenuto tre promozioni consecutive, passando dalla Prima Categoria alla Promozione, poi all’Eccellenza e infine alla Serie D. Un cammino che testimonia la forza di un progetto sportivo fondato su valori chiari, competenza e radicamento territoriale.
Il Girone H è tra i più competitivi della Serie D, con squadre storiche e piazze calde. Ma l’Heraclea ha già dimostrato di poter competere ad alti livelli, grazie a una gestione solida e a una squadra che gioca con entusiasmo e determinazione. La prima stagione in Serie D è appena iniziata, ma le premesse sono quelle di un cammino che potrebbe riservare nuove sorprese.
Una comunità che sogna
Candela, con meno di tremila abitanti, è diventata un punto di riferimento per il calcio dilettantistico. La sua squadra è oggi un esempio di come la passione, se accompagnata da competenza e visione, possa trasformarsi in successo. L’Heraclea Candela in Serie D è solo l’inizio di un nuovo capitolo, e il futuro sembra promettere ancora emozioni.
La favola dell’Heraclea Candela in Serie D è la dimostrazione che anche dai piccoli centri possono nascere grandi storie. È il racconto di una squadra che ha saputo resistere, reinventarsi e tornare protagonista. È il simbolo di un calcio che non ha bisogno di grandi capitali per emozionare, ma solo di idee chiare, lavoro quotidiano e amore per il territorio.