La Reggina in Serie D affronta un nuovo percorso, forte di un patrimonio sportivo che attraversa generazioni. Fondata nel 1914 con il nome di Unione Sportiva Reggio Calabria, la società ha vissuto più di un secolo di calcio italiano, diventando emblema di appartenenza per la città di Reggio Calabria e per l’intero Sud. Nel corso della sua storia, ha cambiato denominazione più volte, assumendo nel 1986 il nome di Reggina Calcio e infine quello attuale, Associazione Sportiva Reggina 1914.
Reggina in Serie D, il nuovo percorso tra storia e rinascita
La Reggina in Serie D arriva dopo una storia lunga e importante. Il club amaranto ha vissuto momenti di grande prestigio, soprattutto tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio del Duemila, quando ha disputato nove stagioni in Serie A, di cui sette consecutive. Il miglior piazzamento nella massima serie è stato il decimo posto ottenuto nel campionato 2004-2005, sotto la guida di Walter Mazzarri. In totale, la Reggina ha collezionato venticinque partecipazioni in Serie B, confermandosi come una delle realtà più solide e amate del calcio professionistico meridionale.
La crisi e la ripartenza
Come spesso accade alle società storiche, anche la Reggina ha dovuto affrontare momenti difficili. Dopo il fallimento societario del 2023, il club è stato rifondato e la Reggina in Serie D ha dovuto iniziare la sua ripartenza, milita nella categoria anche nella stagione 2025-2026. Si tratta dell’undicesima partecipazione complessiva nella quarta serie nazionale, considerando anche le annate precedenti alle varie rifondazioni. L’ultima promozione dalla Serie D risale al campionato 2018-2019, quando la squadra riuscì a tornare tra i professionisti dopo una stagione dominata.
Il ritorno della Reggina in Serie D non è stato vissuto come una sconfitta, ma come un’opportunità di rinascita. La nuova dirigenza ha scelto di ripartire con umiltà, costruendo un progetto tecnico solido e puntando su giovani talenti e su figure esperte capaci di guidare il gruppo. Il presidente Virgilio Salvatore Minniti, affiancato da Fabio Vitale e Antonino Ballarino, ha affidato la panchina a Bruno Trocini, confermato dopo la stagione precedente. Il club manager è Antonio Cormaci, figura storica dell’ambiente amaranto.
Il cammino nel Girone I
Nel campionato attuale, la Reggina in Serie D è inserita nel Girone I, uno dei più competitivi e seguiti del panorama dilettantistico. Dopo le prime giornate, il rendimento è stato altalenante. La squadra ha esordito con una sconfitta per 2-1 sul campo del CastrumFavara, nonostante il gol di Girasole che aveva momentaneamente pareggiato i conti. Nella terza giornata, ha pareggiato 0-0 nel derby contro la Vibonese, mostrando maggiore solidità difensiva ma poca incisività in fase offensiva.
Il prossimo impegno della Reggina in Serie D sarà fondamentale per ritrovare fiducia e punti. Il Girone I è ricco di insidie, con squadre come Trapani, Gela, Igea Virtus e Vigor Lamezia pronte a contendersi le posizioni di vertice. La Reggina, però, ha dimostrato di avere le risorse per competere, e la tifoseria continua a sostenere il progetto con entusiasmo.
Il cuore del Granillo
La Reggina in Serie D gioca le proprie partite casalinghe allo stadio Oreste Granillo, impianto storico che può ospitare oltre 27.000 spettatori. Intitolato all’ex presidente che negli anni Sessanta portò il club alla sua prima promozione in Serie B, il Granillo è da sempre il cuore pulsante della tifoseria amaranto. Anche in Serie D, lo stadio continua a essere un luogo di aggregazione e di passione, con una media spettatori tra le più alte della categoria.
Nella stagione 2024-2025, gli abbonati hanno superato quota 2.800, segno di un legame che non si è mai spezzato. Ogni gara casalinga è preceduta dall’inno “Vai Reggina”, scritto da Raffaello Di Pietro, che rappresenta un momento di forte identità per i tifosi. La maglia bianca della stagione 2025-2026 riprende lo stile vintage degli anni Quaranta, con una banda amaranto diagonale e il logo storico degli anni Novanta, a testimonianza del legame profondo tra passato e presente.
Una squadra che guarda avanti
Il progetto tecnico della Reggina in Serie D punta a valorizzare giovani talenti e a costruire una squadra competitiva. L’obiettivo dichiarato è quello di tornare quanto prima tra i professionisti, ma senza forzature. La società ha scelto di investire in strutture, formazione e programmazione, consapevole che la rinascita passa dalla costruzione di basi solide.
La rosa è composta da un mix di giovani promettenti e giocatori esperti, capaci di guidare il gruppo nei momenti chiave. Il lavoro quotidiano di Trocini e del suo staff è orientato alla crescita, alla disciplina e alla valorizzazione del potenziale. La Reggina non cerca scorciatoie, ma costruisce il futuro passo dopo passo.
Un simbolo che resiste
La Reggina in Serie D continua a rappresentare molto più di una squadra di calcio. È un simbolo di resistenza, di identità, di comunità. Dopo l’esclusione dai campionati professionistici, il club ha saputo ricostruire il proprio percorso con umiltà e determinazione, riaccendendo l’entusiasmo della città e riportando la gente allo stadio.
Per molti tifosi, seguire la Reggina è tornato a essere un rito, un modo per sentirsi parte di qualcosa che va oltre il risultato sportivo. Il nuovo percorso in Serie D è una sfida, ma anche una promessa. Quella di non smettere mai di credere, di lottare, di sognare. E a Reggio Calabria, il sogno amaranto è più vivo che mai.