Calcio e solidarietà insieme riescono sempre a generare qualcosa di straordinario. È quanto accaduto il 2 ottobre pomeriggio a Sassari, dove la Torres ha fatto visita ai ragazzi della Casa Santi Angeli in viale Umberto I, nel corso della “Festa degli Angeli Custodi”. Un appuntamento che ha trasformato una semplice giornata in un momento di condivisione, emozione e vicinanza autentica.
Calcio e solidarietà: la Torres alla Casa Santi Angeli
I giocatori Giuseppe Mastinu, Nicolò Antonelli, Mario Mercadante, Giacomo Zecca e Michele Marano, accompagnati dal dirigente Alessandro Gadau e dal Responsabile della Comunicazione Filippo Migheli, hanno portato con sé non solo la maglia rossoblù, ma anche sorrisi, parole gentili e una presenza che ha fatto sentire i ragazzi accolti e valorizzati, unendo calcio e solidarietà. La visita non è stata una semplice formalità, ma un gesto concreto di sostegno a un progetto che da anni lavora per costruire una comunità più inclusiva e attenta ai bisogni dei più fragili.
Calcio e solidarietà, Casa Santi Angeli: un presidio di umanità
L’Associazione Casa Santi Angeli (ETS) è molto più di una struttura di accoglienza. È un luogo dove minori e famiglie trovano ascolto, supporto e opportunità di crescita. Un punto di riferimento per chi vive situazioni di difficoltà, ma anche uno spazio dove il cambiamento prende forma attraverso la solidarietà e l’azione concreta.
La Casa si propone di essere una comunità educante, dove ogni bambino possa sviluppare il proprio potenziale e ogni famiglia possa sentirsi parte di un percorso condiviso. L’impegno quotidiano degli operatori, dei volontari e dei sostenitori si traduce in progetti che mettono al centro la persona, con l’obiettivo di costruire relazioni sane, stabili e generative.
La visita della Torres si inserisce in questo contesto, rafforzando il legame tra sport e territorio, tra calcio e solidarietà. Un legame che diventa ancora più significativo quando coinvolge i protagonisti del campo, capaci di ispirare e motivare con la sola forza della loro presenza.
Il valore del gesto: oltre il pallone
Quando una squadra come la Torres decide di dedicare tempo e attenzione a una realtà come la Casa Santi Angeli, il messaggio che arriva è potente. Significa che il calcio può essere strumento di inclusione, di educazione, di cambiamento, che calcio e solidarietà viaggiano insieme. Che i calciatori non sono solo atleti, ma anche cittadini consapevoli, capaci di mettersi in gioco fuori dal campo.
Il pomeriggio trascorso insieme ha regalato momenti di gioia, di dialogo, di scambio. I ragazzi hanno potuto conoscere da vicino i loro beniamini, ascoltare le loro storie, condividere emozioni. E i giocatori, dal canto loro, hanno avuto modo di toccare con mano una realtà che spesso resta ai margini, ma che rappresenta il cuore pulsante di una città che non smette di prendersi cura dei suoi figli.
La Torres e il suo impegno nel sociale
La Torres non è nuova a iniziative di questo tipo. Da tempo il club porta avanti progetti di inclusione, promuove attività nelle scuole, collabora con associazioni del territorio. L’obiettivo è quello di costruire un calcio che non si limiti alla competizione, ma che sappia essere anche veicolo di valori, di cultura, di solidarietà.
La visita alla Casa Santi Angeli è solo l’ultima tappa di un percorso che vede la società rossoblù protagonista non solo in campo, ma anche nella vita della comunità. Un percorso di calcio e solidarietà che si fonda sulla convinzione che lo sport debba essere accessibile a tutti, e che ogni gesto, anche il più semplice, possa contribuire a costruire un mondo migliore.
Un esempio da seguire
In un momento storico in cui il calcio rischia spesso di perdere il contatto con la realtà, episodi come quello vissuto a Sassari rappresentano una boccata d’ossigeno. Ricordano che dietro ogni maglia c’è una persona, e che ogni squadra ha il dovere di essere parte attiva della società in cui vive.
La Torres, con la sua storia centenaria e il suo radicamento nel territorio, ha dimostrato ancora una volta di saper interpretare questo ruolo con sensibilità e intelligenza. La visita alla Casa Santi Angeli non è stata solo un gesto simbolico, ma un atto di responsabilità, di vicinanza, di amore per la propria città.
Il calcio come strumento di cambiamento
Il calcio ha un potere straordinario: quello di unire, di emozionare, di trasformare. Quando questo potere viene messo al servizio della comunità, diventa uno strumento di cambiamento reale. Calcio e solidarietà diventano dunque un binomio imprescindibile. La Torres lo ha capito, e lo dimostra ogni volta che scende in campo, non solo per vincere, ma per lasciare un segno.
La giornata alla Casa Santi Angeli resterà nella memoria di chi l’ha vissuta. Perché ha mostrato il volto più bello dello sport, quello che sa ascoltare, accogliere, abbracciare. E perché ha ricordato a tutti che la solidarietà non è un gesto straordinario, ma una scelta quotidiana.