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sabato 25 Ottobre 2025
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FIGC e UEFA Foundation, aiuto concreto per i bambini di Gaza

FIGC e UEFA scelgono la responsabilità sociale. Il calcio non è solo competizione, spettacolo e passione. È anche un linguaggio universale capace di unire, di educare e di sostenere. In occasione della gara Italia-Israele del prossimo 14 ottobre, valida per le qualificazioni al Mondiale 2026, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha scelto di dare un segnale forte, concreto e umano. La FIGC ha deciso di sostenere l’attività della UEFA Foundation for Children, che opera in contesti di guerra e di emergenza per alleviare le sofferenze dei più piccoli.

Questa iniziativa si inserisce in un percorso già avviato dalla Federazione, che negli ultimi anni ha promosso diverse progettualità umanitarie, in particolare in Ucraina, dove il calcio è diventato uno strumento di speranza e di ricostruzione. Ora, con lo sguardo rivolto alla Palestina, la FIGC rilancia il proprio impegno, contribuendo economicamente ai progetti della UEFA Foundation destinati ai bambini coinvolti nel conflitto nella Striscia di Gaza.

FIGC: un sostegno concreto alle ONG attive sul campo

Il contributo della FIGC sarà destinato a sostenere due organizzazioni che operano direttamente nei territori colpiti. Médecins du Monde è attiva nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, dove allestisce strutture sanitarie d’emergenza, migliora il coordinamento medico e distribuisce kit alimentari per i bambini. Handicap International-Humanity & Inclusion, invece, si occupa di fornire kit di pronto soccorso, di offrire sostegno psicosociale e di intervenire con programmi di riabilitazione per feriti gravi e persone con disabilità.

Queste ONG non sono semplici enti assistenziali. Sono presidi di umanità, di competenza e di resistenza. Operano in condizioni estreme, spesso sotto bombardamenti, con risorse limitate e con il solo obiettivo di salvare vite e di restituire dignità a chi l’ha perduta. Il sostegno della FIGC non è solo un gesto simbolico, ma un aiuto concreto che può fare la differenza.

FIGC, le parole del presidente Gravina

A dare voce all’iniziativa è stato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che ha voluto sottolineare il valore umano e morale di questo intervento. “Siamo umanamente addolorati per quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza – ha dichiarato – e vogliamo testimoniare la nostra sensibilità e la nostra vicinanza ai bambini palestinesi attraverso un atto concreto. La FIGC è attiva con programmi umanitari anche in altre zone di guerra, perché non ci si può rassegnare alla sofferenza delle persone innocenti.”

Queste parole non sono solo una dichiarazione istituzionale. Sono l’espressione di una visione del calcio che non si limita al campo, ma che si apre al mondo, alle sue ferite e alle sue speranze. Gravina ha più volte ribadito che il calcio deve essere anche educazione, cultura e solidarietà. E questa iniziativa lo dimostra.

Italia-Israele, una partita che parla anche di pace

La gara tra Italia e Israele, in programma al Bluenergy Stadium di Udine, si giocherà in un clima particolare. Non solo per la tensione sportiva legata alla qualificazione al Mondiale 2026, ma anche per il contesto geopolitico che la circonda. La scelta della FIGC di legare questa partita a un progetto umanitario è un modo per trasformare lo sport in un messaggio di pace, di dialogo e di responsabilità.

Il calcio può essere un ponte, un luogo di incontro, un’occasione per riflettere. E in questo caso, diventa anche uno strumento di aiuto. I bambini di Gaza non conoscono le regole del gioco, ma vivono ogni giorno la durezza del conflitto. A loro è dedicato questo gesto, che vuole essere un abbraccio, una carezza, una promessa.

Il ruolo della UEFA Foundation for Children

La UEFA Foundation for Children è da anni impegnata in progetti di sviluppo, di inclusione e di assistenza in tutto il mondo. Collabora con ONG, istituzioni e federazioni per portare il calcio dove serve, dove può curare, educare e proteggere. In Palestina, la Foundation ha attivato diversi programmi, tra cui la creazione di spazi sicuri per il gioco, la formazione di educatori sportivi e la distribuzione di materiali sanitari e alimentari.

Il sostegno della FIGC si inserisce in questa rete di solidarietà, rafforzandola e ampliandone l’impatto. Non si tratta solo di fondi, ma di una condivisione di valori, di una visione comune, di un impegno che unisce sport e umanità.

Calcio e responsabilità sociale

Questa iniziativa conferma il ruolo crescente del calcio come attore sociale. Le federazioni, i club, i giocatori sono sempre più chiamati a prendere posizione, a intervenire, a contribuire. Il calcio non può più essere solo intrattenimento. Deve essere anche consapevolezza, partecipazione, impegno.

La FIGC ha già dimostrato di credere in questa missione. I progetti in Ucraina, le collaborazioni con enti educativi, le campagne contro la discriminazione e per l’inclusione sono solo alcuni esempi. Ora, con il sostegno ai bambini di Gaza, la Federazione ribadisce che il calcio italiano vuole essere protagonista anche fuori dal campo.

Un messaggio per le nuove generazioni

Il gesto della FIGC è anche un messaggio per i giovani. Per i ragazzi e le ragazze che sognano di diventare calciatori, ma che devono anche imparare a essere cittadini. Il calcio può insegnare il rispetto, la solidarietà, la responsabilità. Può educare alla pace, alla convivenza, alla cura dell’altro.

In un mondo segnato da conflitti, da disuguaglianze e da sofferenze, il calcio può essere una risposta. E il progetto della FIGC, legato alla partita Italia-Israele, è una testimonianza di questa possibilità. Un invito a non voltarsi dall’altra parte, a non rassegnarsi, a credere che anche un pallone può cambiare le cose.

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