Il Calcio femminile in Friuli Venezia Giulia ha origini lontane. Nel cuore del Nordest italiano, tra le montagne del Friuli e le rive dell’Adriatico, è nata una delle pagine più significative del calcio femminile italiano. Il Friuli Venezia Giulia non è soltanto una terra di confine, ma anche una culla di innovazione sportiva. La storia del calcio femminile in Friuli Venezia Giulia affonda le sue radici nel secondo dopoguerra, quando il desiderio di giocare superò le barriere culturali e sociali dell’epoca.
Calcio femminile in Friuli Venezia Giulia, le origini pionieristiche a Trieste
Nel 1946, a Trieste, vennero fondate le prime due squadre femminili italiane: la Triestina e Le Ragazze di San Giusto. In un’Italia ancora segnata dalle ferite della guerra, queste formazioni rappresentarono un atto di coraggio e di rottura. Le ragazze scendevano in campo con entusiasmo, sfidando pregiudizi e convenzioni. Il calcio femminile, allora considerato una curiosità, trovava in Friuli Venezia Giulia il suo primo terreno fertile. Queste squadredel Calcio femminile in Friuli Venezia Giulia non solo anticiparono i tempi, ma posero le basi per un movimento che avrebbe impiegato oltre vent’anni per ottenere un riconoscimento ufficiale.
Calcio femminile in Friuli Venezia Giulia, il primo campionato nazionale e il ruolo del Friuli
Nel 1968, venne organizzato il primo campionato nazionale di calcio femminile, vinto dal Bologna. Il Friuli Venezia Giulia, che aveva già avviato il suo percorso, contribuì in modo decisivo alla diffusione del calcio femminile nel Paese. Le squadre di Calcio femminile in Friuli Venezia Giulia parteciparono con entusiasmo, portando in campo una passione autentica e una voglia di emergere che avrebbe segnato le generazioni successive.
Gli anni Settanta e la nascita di nuove società
Negli anni Settanta, il movimento del Calcio femminile in Friuli Venezia Giulia si consolidò ulteriormente. A Pordenone, nel 1970, nacque l’A.C.F. Pordenone, una squadra destinata a lasciare il segno. Nel 1983, grazie al sostegno dello sponsor Friulvini di Valvasone, il club assunse la denominazione di A.C.F. Pordenone Friulvini. Successivamente, divenne A.S. Pordenone Albatros, mantenendo una presenza costante nei campionati nazionali. La squadra si distinse per la qualità del gioco e per l’impegno nella promozione dello sport femminile.
Le Furie Rosse e le Indomite: simboli di un’epoca
Accanto a Pordenone, altre realtà friulane contribuirono alla crescita del movimento. Le Furie Rosse di Cormons e le Indomite di Turriaco sono due esempi emblematici. Queste squadre, attive negli anni Sessanta e Settanta, rappresentarono un modello di sport popolare e inclusivo. Le ragazze si allenavano in campi improvvisati, spesso senza attrezzature adeguate, ma con una determinazione che superava ogni ostacolo. Oggi, la loro storia è raccontata nel libro “Azzurre”, che celebra le origini del calcio femminile italiano.
L’evoluzione del movimento e il ruolo delle istituzioni
Nel corso dei decenni successivi, il calcio femminile in Friuli Venezia Giulia ha continuato a evolversi. La dimensione dilettantistica ha sempre rappresentato il cuore pulsante del movimento, con società che operano sul territorio per promuovere lo sport tra le giovani. Il Comitato Regionale della FIGC ha svolto un ruolo fondamentale, sostenendo le attività e garantendo strutture adeguate. I Comuni, le scuole e le associazioni sportive hanno collaborato per creare un ambiente sano e stimolante.
La rinascita contemporanea e l’impegno delle nuove generazioni
Oggi, il calcio femminile in Friuli Venezia Giulia è una realtà viva e dinamica. Numerose squadre sono iscritte ai campionati regionali e nazionali, e la partecipazione è in costante crescita. Le scuole promuovono la pratica sportiva tra le bambine, e le associazioni lavorano per abbattere le barriere culturali ancora presenti. Il movimento è sostenuto da tecnici qualificati, dirigenti appassionati e volontari che credono nel valore dello sport come strumento di inclusione.
Il futuro del calcio femminile in Friuli
Guardando al futuro, il Friuli Venezia Giulia si conferma come un punto di riferimento per il calcio femminile italiano. La tradizione costruita nel secondo dopoguerra è oggi il fondamento su cui poggiano le ambizioni delle nuove generazioni. Le ragazze che scendono in campo lo fanno con la consapevolezza di appartenere a una storia importante, fatta di sacrifici, di sogni e di conquiste. Il calcio femminile in Friuli non è solo sport, ma cultura, identità e orgoglio.



