Il Ferrandina in Serie D sta costruendo la propria identità passo dopo passo, attraversando le difficoltà tipiche del Girone H ma mostrando al contempo una solidità e una presenza scenica in continua evoluzione. Nel freddo del “Santa Maria”, contro un Fasano alla ricerca di riscatto e punti pesanti, la formazione lucana del Ferrandina ha saputo confermare ancora una volta che la sua stagione non è fatta soltanto di numeri, ma di prestazioni che raccontano un gruppo vivo, combattivo e consapevole.
Ferrandina in Serie D: rinascita sorprendente e ambiziosa
Con 13 punti in classifica, il Ferrandina in Serie D dimostra di non essere una comparsa, ma una realtà che sa rendere ardua la vita anche alle squadre più strutturate. E il pareggio contro il Fasano, maturato in una gara tutt’altro che semplice, ne è la testimonianza più evidente. Una partita fisica, tattica, chiusa negli spazi ma aperta nelle letture, in cui il Ferrandina ha tenuto testa alla ex capolista che, complice anche l’assenza di Corvino, si è presentata a Ferrandina riorganizzando completamente il proprio assetto offensivo.
La sfida ha confermato la buona organizzazione difensiva del Ferrandina, abile nel difendere a cinque in fase di non possesso e rapidi nel trasformarsi quando la palla passava tra i loro piedi. Una gara che racconta molto di ciò che questa squadra vuole essere e sta diventando.
Ferrandina, una classifica che parla giovane, primo nel Girone H
Un ulteriore tassello importante della stagione del Ferrandina in Serie D arriva dalla classifica speciale “Giovani D Valore”, la graduatoria della Lega Nazionale Dilettanti dedicata alle società che puntano con coraggio sui calciatori Under 19 oltre la quota obbligatoria prevista dal regolamento. In questa speciale classifica, aggiornata alla dodicesima giornata di campionato, il Ferrandina si conferma leader del Girone H con ben 579 punti.
Si tratta di un primato prestigioso, che non solo testimonia la capacità della società di far emergere giovani talenti, ma rappresenta anche un investimento diretto nella crescita del club. Alle spalle del Ferrandina, con distacchi importanti, ci sono realtà storiche come il Nardò a quota 440 e l’Afragolese con 207 punti. A completare le prime cinque posizioni figurano Acerrana con 184 punti e Pompei con 87, due squadre campane che mantengono vivo il duello per le posizioni di vertice di questa particolare graduatoria.
Un Ferrandina solido nel gelo del “Santa Maria”
La sfida contro il Fasano, valida per la tredicesima giornata del Girone H, ha messo in luce una squadra solida, determinata e consapevole dei propri mezzi. La gara si è chiusa sullo 0-0, ma non è stata certo priva di spunti interessanti, soprattutto per comprendere l’anima del Ferrandina in Serie D.
Già dal primo minuto i lucani hanno provato a rendersi pericolosi con una sponda di Incerti per Canavese, la cui conclusione è però risultata imprecisa. La squadra ha mostrato una struttura fisica importante, una caratteristica che le permette di competere con avversari tecnici e dinamici come il Fasano. La fase difensiva del Ferrandina, soprattutto nei momenti più delicati dell’incontro, ha evidenziato ordine, compattezza e una buona capacità di lettura delle situazioni.
Una delle occasioni più significative del primo tempo si è verificata al diciassettesimo, quando Incerti ha raccolto una ribattuta e ha sfiorato il palo con un diagonale velenoso. Non meno pericoloso è stato Canavese pochi minuti dopo, con un colpo di testa non preciso su un suggerimento di Quaranta. La squadra lucana, però, ha continuato a credere nel vantaggio, mostrando una buona presenza nella metà campo avversaria e un atteggiamento coraggioso.
La risposta del Fasano e un primo tempo che si chiude in equilibrio
Il Fasano, nonostante la mancanza del suo capitano Corvino, ha provato a riorganizzarsi in un 4-3-2-1 inedito, trovando alcune soluzioni interessanti soprattutto nel finale di primo tempo. La manovra dei biancazzurri si è accesa al quarantaduesimo con una bella azione sulla sinistra che ha portato al cross di Lambiase per Barranco, il cui colpo di testa non ha trovato lo specchio della porta. Due minuti più tardi una ripartenza orchestrata da De Angelis e Falzerano ha creato un’altra occasione pericolosa, con Barranco che ha impegnato la difesa lucana, attenta a deviare in corner.
Sugli sviluppi dell’angolo, Salzano ha pescato Cusumano, ma anche questa volta la palla si è alzata troppo. Il primo tempo si è chiuso dunque in equilibrio, con entrambe le squadre consapevoli di aver avuto la propria occasione per portarsi in vantaggio.
Una ripresa avara di emozioni ma ricca di significato
La seconda frazione ha offerto meno emozioni ma ha mostrato in modo evidente la tenuta mentale e tattica del Ferrandina in Serie D. Al nono minuto De Mori ha sfiorato la rete del vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma l’azione è stata fermata per fuorigioco. Tre minuti più tardi è stato ancora Incerti a rendersi pericoloso con un tiro dalla distanza, bloccato con sicurezza da Lombardo.
La vera occasione narrativa di questa ripresa arriva però al diciannovesimo, quando Penza, intuendo che il portiere Galiano fosse fuori dai pali, ha provato un tiro da centrocampo che avrebbe potuto cambiare il destino della partita. Il portiere lucano è però riuscito a recuperare in tempo, salvando il risultato.
Il tempo scorreva senza particolari squilibri, con le due squadre attente a non concedere spazi facili. Al quarantesimo Stauciuc ha provato di testa a trovare la via del gol su calcio d’angolo di Salzano, ma il pallone è terminato alto. L’ultima occasione della gara è arrivata al quarantasettesimo, quando Barranco ha calciato a botta sicura su un cross di Penza, ma Gianfreda ha compiuto un intervento decisivo, immolandosi e congelando definitivamente lo 0-0.
L’analisi tattica: un Ferrandina compatto e ben organizzato
Uno degli elementi che più risalta osservando il Ferrandina in Serie D è la sua solidità tattica. La squadra lucana, in fase di non possesso, si dispone con una linea difensiva a cinque, difficilissima da superare per chiunque, specialmente in un campo come il “Santa Maria” dove il clima e la fisicità degli avversari rendono ogni manovra offensiva più complicata.
In fase di possesso, invece, il Ferrandina cerca spesso la sponda veloce, la “spizzata” che possa trasformare un recupero difensivo in un’azione verticale immediata. È un calcio pragmatico, concreto, che valorizza le caratteristiche dei propri giocatori e mette in difficoltà chi prova a imporre un ritmo alto.
La partita contro il Fasano ha messo in luce proprio questo: una squadra che non concede molto e che sa rendersi pericolosa nei momenti giusti, anche se la finalizzazione rappresenta ancora un aspetto su cui lavorare.
Un Ferrandina che vuole crescere
Il Ferrandina in Serie D sta dimostrando di essere una realtà viva, in crescita e determinata a costruirsi un proprio spazio nel Girone H. Il primato nella classifica “Giovani D Valore”, il pareggio contro il Fasano e l’identità tattica sempre più definita sono segnali chiari di un percorso che può portare lontano.
La stagione è lunga, le sfide sono tante e il margine di miglioramento è evidente, ma ciò che sorprende maggiormente è lo spirito con cui la squadra affronta ogni partita: un misto di umiltà, organizzazione, forza fisica e una voglia costante di dimostrare il proprio valore.
Il Ferrandina non è più soltanto una squadra che lotta per salvarsi, ma una realtà che sta imparando a competere, a crescere e a farlo valorizzando i giovani. In un campionato difficile come la Serie D, questo è forse il segnale più importante.



