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venerdì 24 Ottobre 2025
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Quarto Tempo, Abodi e la rivoluzione sostenibile del calcio

Ferrara si è trasformata, per un giorno, nella capitale del rinnovamento sportivo italiano grazie a Quarto Tempo – L’Innovazione del Calcio Dilettantistico, l’evento promosso dalla Lega Nazionale Dilettanti (LND) per costruire il futuro del calcio di base.
Protagonisti assoluti della seconda giornata sono stati il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il Presidente della LND, Giancarlo Abete, uniti da una visione condivisa: rendere il calcio dilettantistico più sostenibile, moderno e vicino ai territori.

Quarto Tempo non è solo un appuntamento, ma un manifesto. È il punto d’incontro tra istituzioni, amministratori, tecnici e dirigenti per dare forma a un nuovo modello di sport, fondato su innovazione, efficienza e responsabilità sociale.

Ferrara, laboratorio del nuovo Quarto Tempo

La scelta di Ferrara come sede della seconda giornata di Quarto Tempo non è casuale. È una città che da sempre unisce cultura e sport, tradizione e innovazione, e che oggi diventa il simbolo di un cambiamento possibile.

La mattinata si è aperta con il panel “Iniziative, Progetti e Sperimentazioni – LND Impianti e sinergie con ANCI e Istituto per il Credito Sportivo e Culturale”, con la presenza del Ministro Abodi e dell’Amministratore Delegato di LND Impianti, Christian Mossino.

Un dibattito concreto, che ha affrontato temi centrali per il futuro: pianificazione territoriale, gestione del patrimonio pubblico e rigenerazione energetica degli impianti. Temi che toccano da vicino il destino delle migliaia di società che compongono la base del calcio italiano.

Andrea Abodi: “Il patrimonio pubblico non può restare bloccato”

Nel suo intervento durante Quarto Tempo, il Ministro Abodi ha sottolineato l’urgenza di superare le lentezze burocratiche e la frammentazione amministrativa che penalizzano lo sport di base.
“Il patrimonio pubblico rimane troppo spesso bloccato – ha dichiarato – e occorre valorizzare gli investimenti, capire come adeguare gli impianti sportivi alle nuove esigenze. Il dialogo con le istituzioni deve essere costante: non è più scontato che un campo di calcio si riempia come accadeva una volta. Oggi serve promozione, servono impianti efficienti, sicuri e sostenibili.”

Le sue parole hanno trovato ampio consenso tra i rappresentanti delle istituzioni sportive e comunali presenti. Abodi ha ricordato inoltre l’importanza del lavoro avviato da Carlo Tavecchio, che aveva intuito per primo quanto la sostenibilità ambientale fosse la chiave per garantire un futuro al calcio dilettantistico

Quarto Tempo e la mappatura nazionale degli impianti sportivi

Uno dei passaggi più innovativi dell’intervento di Abodi a Quarto Tempo è stato l’annuncio della necessità di una mappatura nazionale del patrimonio sportivo.
“Le banche dati devono essere comunicanti tra loro per conoscere la reale condizione degli impianti, l’accessibilità, la sicurezza, la tenuta energetica. Solo così possiamo programmare interventi mirati, individuare le priorità e, quando serve, ripensare le strutture per nuovi utilizzi, anche diversi dal calcio.”

Una visione che si inserisce in un percorso già avviato con l’Istituto per il Credito Sportivo, che da anni supporta progetti di riqualificazione e innovazione sostenibile.
L’obiettivo è costruire un sistema integrato di conoscenza del patrimonio sportivo, capace di orientare le politiche pubbliche in modo efficace, evitando sprechi e duplicazioni.

Comuni protagonisti: il valore del territorio in Quarto Tempo

Nel corso di Quarto Tempo, il Ministro ha richiamato anche il ruolo strategico dei Comuni, veri protagonisti della rinascita sportiva.
Richiamando il bando Sport e Periferie, Abodi ha ricordato che “sono risorse preziose che vanno investite sul territorio, perché i Comuni possono fare moltissimo per lo sviluppo dello sport. Dobbiamo consentire allo sport di fare bene il proprio lavoro, come giustamente ricorda il presidente Abete”.

I Comuni, infatti, non solo gestiscono gran parte delle strutture sportive italiane, ma sono anche il primo punto di contatto con le associazioni dilettantistiche. Da questa collaborazione può nascere una nuova stagione di sussidiarietà sportiva, dove le politiche locali diventano motore di coesione sociale e di sviluppo sostenibile.

Giancarlo Abete: “Lo sport di base è un presidio sociale”

Nel dialogo istituzionale che ha seguito il panel di Quarto Tempo, Giancarlo Abete ha ribadito l’importanza del calcio dilettantistico come presidio sociale e culturale.
Per Abete, la missione della LND è chiara: tutelare le comunità, formare i giovani, promuovere valori etici e civili attraverso lo sport.
“La LND è una grande famiglia – ha sottolineato – e deve essere in grado di interpretare i bisogni del territorio, coniugando innovazione e tradizione.”

Il presidente ha ricordato i progressi fatti grazie ai progetti di LND Impianti, nati per sostenere i club nella gestione e nella riqualificazione delle strutture sportive.
Un lavoro che si integra perfettamente con la strategia complessiva delineata dalla FIGC, impegnata nel rilancio del calcio di base attraverso programmi di formazione e inclusione.

LND Impianti: la sostenibilità al centro di Quarto Tempo

Nel corso di Quarto Tempo, l’Amministratore Delegato di LND Impianti, Christian Mossino, ha presentato le principali linee guida della società.
L’obiettivo è ambizioso ma concreto: favorire l’accesso ai finanziamenti, promuovere la cultura della manutenzione programmata e diffondere modelli di gestione sostenibile.

La sostenibilità, ha spiegato Mossino, non è solo una questione ambientale ma anche economica. Un impianto efficiente consente di ridurre i costi energetici, aumentare la sicurezza e garantire una maggiore accessibilità.
In questa prospettiva, la collaborazione con enti pubblici e privati diventa la chiave per moltiplicare le opportunità e costruire impianti realmente al servizio della collettività.

Lo sport come collante sociale: il cuore del Quarto Tempo

Durante Quarto Tempo, Abodi ha voluto ricordare la dimensione più profonda dello sport: quella sociale.
“Gli impianti non possono essere abbandonati: lo sport deve poter svolgere la sua funzione sociale.”

È una visione che restituisce dignità e senso alla pratica sportiva.
I campi di calcio dilettantistici, le palestre comunali, i centri sportivi di periferia non sono semplici strutture, ma luoghi di vita e di comunità.
Qui si costruiscono relazioni, si educano i giovani al rispetto e alla disciplina, si combattono isolamento e marginalità.

Lo spirito di Quarto Tempo nasce proprio da questa consapevolezza: lo sport di base è un bene comune che va difeso e valorizzato.

Innovazione e identità: il calcio dilettantistico che guarda avanti

La forza di Quarto Tempo è quella di saper coniugare innovazione e identità.
Non basta parlare di digitalizzazione o sostenibilità se non si valorizza la storia, la passione e il capitale umano del calcio dilettantistico.
Il futuro passa attraverso una nuova comunicazione, capace di raccontare il valore dei piccoli club, dei volontari, delle famiglie che ogni settimana tengono vivo il sogno sportivo nei paesi e nelle città italiane.

Quarto Tempo invita a ripensare anche il modo in cui gli impianti vengono utilizzati: strutture polifunzionali, aperte alla cittadinanza, capaci di ospitare discipline diverse e iniziative sociali.
È un modello inclusivo che abbraccia i nuovi linguaggi e allarga i confini dello sport.

Ferrara e il simbolo di una rinascita possibile

Ferrara, con la sua eleganza e il suo spirito civico, si è rivelata il luogo ideale per accogliere Quarto Tempo.
L’incontro tra Andrea Abodi e Giancarlo Abete ha segnato un momento di unità istituzionale raro e prezioso, capace di proiettare il movimento dilettantistico verso un futuro più solido.

Le parole dei protagonisti hanno acceso entusiasmo e fiducia in un mondo che troppo spesso si sente dimenticato, ma che continua a rappresentare la spina dorsale dello sport italiano.
Ferrara è così diventata il punto di partenza di una nuova stagione, in cui il calcio di base si riconosce come motore di innovazione e coesione sociale.

Quarto Tempo, l’inizio di un nuovo gioco

La seconda giornata di Quarto Tempo ha dimostrato che il cambiamento è possibile.
Sostenibilità, digitalizzazione, inclusione e valorizzazione territoriale non sono parole vuote, ma le fondamenta di un progetto concreto.

Il dialogo tra Governo e LND, incarnato da Andrea Abodi e Giancarlo Abete, ha dato voce a una speranza tangibile: quella di un calcio che non dimentica le sue origini, ma che guarda avanti con coraggio.
Quarto Tempo è più di un evento: è una nuova mentalità, un nuovo modo di intendere lo sport come motore di crescita, educazione e futuro.

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