I dirigenti arbitri LND diventeranno realtà. Nel cuore del calcio dilettantistico italiano, dove la passione spesso supera le risorse, arriva una novità che promette di semplificare e valorizzare l’organizzazione delle gare non ufficiali.
La FIGC ha approvato, in via sperimentale per la stagione sportiva 2025/2026, la proposta della Lega Nazionale Dilettanti che introduce la figura del “Dirigente Arbitro”. Quella dei dirigenti arbitri LND è una misura pensata per tornei e amichevoli, ovvero per quelle attività che non rientrano nel calendario ufficiale, ma che rappresentano comunque momenti fondamentali di aggregazione e preparazione per le società affiliate.
Dirigenti Arbitri LND: la svolta nel calcio dilettantistico
La decisione sui Dirigenti Arbitri LND, formalizzata attraverso il Comunicato Ufficiale n. 119 e il CU n. 60/A della FIGC, segna una svolta nel modo di concepire la direzione di gara in ambito dilettantistico. Per la prima volta, sarà possibile affidare le funzioni arbitrali a dirigenti tesserati, selezionati direttamente dalle società partecipanti, purché in possesso di requisiti precisi e regolamentati.
I requisiti per diventare Dirigente Arbitro
La sperimentazione dei Dirigenti Arbitri LND non è aperta a tutti. Per poter esercitare le funzioni arbitrali, il dirigente deve essere tesserato da almeno tre stagioni sportive consecutive presso una società affiliata alla FIGC. Inoltre, non deve essere in costanza di squalifica o inibizione. Questi criteri garantiscono che la figura del Dirigente Arbitro sia affidabile, preparata e inserita nel contesto sportivo in modo continuativo.
Un altro elemento fondamentale riguarda il regolamento delle gare. Ogni torneo o amichevole dovrà prevedere esplicitamente, nel proprio regolamento, la possibilità che le partite siano dirette da dirigenti arbitri LND designati. La scelta dovrà avvenire in accordo tra le società coinvolte, assicurando trasparenza e condivisione.
Il valore del referto e la giustizia sportiva
Uno degli aspetti più significativi della proposta riguarda il riconoscimento formale del referto di gara redatto dal Dirigente Arbitro. Nonostante si tratti di attività non ufficiali, il documento prodotto avrà pieno valore ai fini della giustizia sportiva. Questo significa che eventuali comportamenti scorretti, infrazioni o episodi rilevanti potranno essere segnalati e valutati con la stessa serietà prevista per le gare ufficiali.
La validità del referto conferisce alla figura del Dirigente Arbitro una responsabilità concreta. Non si tratta di un ruolo simbolico, ma di una funzione che incide sulla regolarità e sulla correttezza delle competizioni. È una scelta che punta a valorizzare l’autonomia delle società, ma anche a rafforzare il senso di responsabilità all’interno del sistema dilettantistico.
Una risposta alle esigenze del territorio
La proposta dei dirigenti arbitri LND nasce da un’esigenza concreta. In molte realtà locali, soprattutto nei periodi estivi o durante le pause dei campionati, organizzare tornei e amichevoli può diventare complicato per la difficoltà di reperire arbitri ufficiali. La possibilità di affidare la direzione di gara a dirigenti tesserati rappresenta una soluzione pratica, sostenibile e coerente con lo spirito del calcio dilettantistico.
Questa misura dei dirigenti arbitri LND consente alle società di gestire in autonomia le proprie attività, senza rinunciare alla regolarità e alla formalità. È un modo per riconoscere il ruolo centrale dei dirigenti, spesso protagonisti silenziosi della vita sportiva, e per dare loro strumenti concreti di partecipazione.
Le reazioni e le prospettive
L’iniziativa ha suscitato interesse e curiosità nel mondo dilettantistico. Molti dirigenti vedono in questa proposta un’opportunità per contribuire in modo diretto all’organizzazione delle gare, mentre altri sottolineano la necessità di accompagnare la sperimentazione con momenti formativi e di confronto. La LND ha già previsto che la misura sia monitorata attentamente, con l’obiettivo di valutarne l’efficacia e l’impatto sul sistema.
Se la sperimentazione darà risultati positivi, non è escluso che la figura del Dirigente Arbitro possa essere integrata stabilmente nel regolamento delle attività non ufficiali. Sarebbe un riconoscimento importante per chi, da anni, lavora dietro le quinte per garantire la sopravvivenza e la crescita del calcio dilettantistico.
Un calcio che si rinnova
La proposta dei Dirigenti Arbitri LND è un segnale di cambiamento. In un mondo sportivo che spesso fatica a rinnovarsi, questa iniziativa dimostra che anche il calcio dilettantistico può essere laboratorio di idee, di soluzioni e di innovazione. È una scelta che valorizza le competenze interne, che semplifica l’organizzazione e che rafforza il senso di comunità.
Il calcio dilettantistico non è solo competizione. È territorio, è passione, è volontariato. È fatto di persone che dedicano tempo, energie e risorse per far vivere lo sport. Dare loro strumenti concreti, riconoscere il loro ruolo, coinvolgerli nelle decisioni è il modo migliore per costruire un sistema più forte, più equo e più sostenibile.
La stagione 2025/2026 sarà il banco di prova. Le società, i dirigenti e le istituzioni avranno l’occasione di dimostrare che il calcio può essere anche partecipazione, responsabilità e innovazione. E che, a volte, le soluzioni più efficaci nascono proprio dal basso.