La stagione 2025-2026 della Serie C si è aperta con una notizia che ha lasciato attoniti i tifosi romagnoli: il Rimini Football Club è stato penalizzato di undici punti in classifica e multato di 5.000 euro. Il provvedimento, emesso dal Tribunale Federale Nazionale su segnalazione della Co.Vi.So.C, è il risultato di una serie di violazioni amministrative legate a mancati pagamenti risalenti alla scorsa stagione. Una sanzione pesante che rischia di compromettere non solo il cammino sportivo del club, ma anche la sua stabilità societaria.
Rimini: 11 punti in meno e un passato da difendere
Dietro questa decisione si cela una situazione gestionale complessa, ereditata dalla nuova proprietaria Giusy Anna Scarcella. La sua entrata in scena non ha risolto i problemi, anzi, ha evidenziato le fragilità di una struttura che da tempo naviga in acque agitate. Nell’estate del 2024, il Rimini ha vissuto un vero e proprio terremoto interno: tre presidenti e tre allenatori si sono avvicendati in poche settimane, mentre la società veniva ceduta per la simbolica cifra di un euro. A peggiorare il quadro, un contenzioso con il Comune per l’utilizzo dello stadio Romeo Neri ha alimentato tensioni e incertezze.
Rimini in Serie C, un campionato che non perdona
Il Rimini non è l’unico club a fare i conti con le penalizzazioni. Trapani ha iniziato la stagione con otto punti in meno, Triestina con sette (e un nuovo deferimento in arrivo), Foggia con tre. La Serie C, pur mostrando segnali di rinnovamento sotto la guida del presidente Matteo Marani, continua a essere teatro di instabilità economica e gestionale. Marani, in carica dal febbraio 2023, ha avviato un percorso di riforma volto a rafforzare i controlli e a rendere più rigorose le iscrizioni. Ma il problema resta: sessanta club sono troppi per una categoria che fatica a sostenersi.
La proposta di abolire i ripescaggi, pur sensata, non trova consenso. E mentre Marani ribadisce che “chi non ha la forza, non deve fare il campionato”, molte società continuano a navigare a vista, con entrate limitate e proprietà ballerine. Il rischio di ritiri in corso d’opera, come accaduto a Taranto e Turris nella passata stagione, è tutt’altro che remoto.
Rimini FC: una storia da difendere
Dietro le difficoltà attuali si cela una storia centenaria che merita rispetto. Il Rimini Football Club nasce ufficialmente nel 1912 all’interno della Polisportiva Libertas, diventando indipendente nel 1916. Da allora, il club ha attraversato decenni di calcio italiano, vivendo momenti di gloria e fasi di profonda difficoltà. Il suo miglior risultato è il quinto posto in Serie B nella stagione 2006-2007, un traguardo che ha acceso i riflettori su una realtà spesso sottovalutata.
Nel palmarès del Rimini figurano anche una Supercoppa di Lega di Serie C conquistata nel 2005 e una Coppa Italia Serie C vinta nel 2025, segno che la squadra ha saputo ritagliarsi spazi importanti anche nei momenti più recenti. Ma la storia del club è fatta anche di rifondazioni: nel 1938, nel 1994, nel 2010 e nel 2016, il Rimini ha dovuto ripartire da zero, dimostrando una resilienza che pochi possono vantare.
Il cuore pulsante del calcio
Lo stadio Romeo Neri, con i suoi 9.768 posti, è da sempre il cuore pulsante del calcio riminese. Qui si sono vissute sfide memorabili, emozioni indelebili e momenti che hanno segnato la storia sportiva della città. È più di un impianto: è un simbolo, un luogo di appartenenza, un punto di riferimento per generazioni di tifosi.
Il legame con la Serie D
La Serie D ha rappresentato per il Rimini non solo una categoria sportiva, ma un luogo di rinascita. Il club ha disputato ben 49 stagioni nella quarta serie nazionale, rendendosi protagonista di campionati combattuti e di promozioni conquistate con sudore e passione. Nella stagione 2018, il Rimini ha vinto il girone e ottenuto la promozione, dimostrando ancora una volta di saper rialzarsi.
Anche in Coppa Italia Dilettanti e nei tornei regionali, il Rimini ha lasciato il segno. La passione del pubblico non è mai venuta meno, neppure nei momenti più bui. Il legame con il territorio è profondo, radicato, autentico. Il club ha sempre rappresentato un punto di riferimento per la comunità, un simbolo di identità e di orgoglio.
Il presente incerto e il futuro da costruire
La penalizzazione di undici punti è una ferita aperta, ma non è una condanna definitiva. Il Rimini ha dimostrato più volte di saper reagire alle difficoltà, di saper ricostruire e di saper lottare. La speranza è che la nuova proprietà, o quella che eventualmente subentrerà, possa dare stabilità al progetto e rilanciare il club con una visione chiara e sostenibile.
I tifosi meritano rispetto, e la città di Rimini merita una squadra all’altezza della sua storia. La Serie C è un campionato difficile, ma anche ricco di opportunità. Con una gestione oculata, con investimenti mirati e con il sostegno della piazza, il Rimini può ancora scrivere pagine importanti.
Il calcio romagnolo ha bisogno del Rimini. Non solo per la sua storia, ma per ciò che rappresenta: una passione che resiste, una comunità che non si arrende, un’eredità che merita di essere difesa. La sfida è appena cominciata, e il tempo dirà se il club saprà trasformare questa crisi in un nuovo capitolo di rinascita.