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Silvio Baldini: dalla Serie D all’Under 21, il ritorno del maestro

Silvio Baldini è tornato. E lo ha fatto nel modo più sorprendente e coerente possibile: accettando la guida della Nazionale Under 21, incarico ufficializzato il 17 luglio 2025 dalla FIGC. Per chi conosce la sua storia, non è solo una nomina tecnica, ma un ritorno alle radici. Baldini è l’uomo che ha sempre creduto nel calcio come strumento di crescita, educazione e libertà. E la sua nuova avventura con gli Azzurrini è la naturale prosecuzione di un percorso iniziato nei campi polverosi della Serie D.

Silvio Baldini: gli esordi, passione e provincia

Nato a Massa nel 1958, Silvio Baldini ha iniziato ad allenare nel 1984 con il Bagnone, squadra di Seconda Categoria. Da lì, il salto alla Massese come vice nella stagione 1988-1989, e poi al Forte dei Marmi dal 1989 al 1991. Queste esperienze, lontane dai riflettori, sono state fondamentali per forgiare il suo stile diretto, passionale e tatticamente acuto. Baldini non ha mai cercato scorciatoie: ha costruito la sua carriera dal basso, con pazienza e convinzione.

Nel 1992 torna alla Massese da primo allenatore, in un momento delicato per il club. La squadra milita in Serie D e Silvio Baldini riesce a dare stabilità e identità al gruppo, valorizzando giovani talenti e riportando entusiasmo. È qui che si intravede il suo talento nel lavorare con i ragazzi, nel costruire squadre che giocano con coraggio e idee.

Silvio Baldini, Carrarese: il cuore della sua carriera

La Carrarese è il club che più di ogni altro ha segnato la carriera di Silvio Baldini. La prima esperienza risale al biennio 1995-1997, quando il tecnico toscano guida la squadra in Serie C, ma con una rosa fortemente legata al territorio e al vivaio locale. Dopo anni di successi e delusioni in Serie A e B, Baldini torna alla Carrarese nel 2017, in un momento di grande difficoltà per il club. Allena gratuitamente, per amore del calcio e della sua città. E lo fa con risultati straordinari.

La Carrarese, pur militando in Serie C, diventa un laboratorio tecnico e umano. Silvio Baldini costruisce un gruppo competitivo, composto da giovani provenienti dalla Serie D e da giocatori in cerca di riscatto. Il suo lavoro viene premiato con la qualificazione ai playoff e con la crescita di calciatori poi approdati a categorie superiori. È un esempio di come il calcio dilettantistico possa essere terreno fertile per il talento e la passione.

Serie D: il laboratorio del calcio italiano

La Serie D è il campionato dove Silvio Baldini ha mosso i primi passi e dove ha sempre trovato ispirazione. Con la Massese e la Carrarese ha vissuto stagioni intense, fatte di sacrifici e intuizioni. La sua visione del calcio, basata su valori come il rispetto, la meritocrazia e la libertà di espressione, si è formata proprio in questi contesti. Baldini ha sempre considerato la Serie D come il vero Campionato d’Italia, dove il calcio è vissuto con autenticità e dove ogni partita è una sfida vera.

Il suo approccio tattico, innovativo e coraggioso, ha spesso anticipato tendenze poi adottate nei grandi club. Ma è nella gestione umana che Silvio Baldini ha lasciato il segno: ha saputo motivare, educare, ispirare. E lo ha fatto senza compromessi, rifiutando il business e scegliendo sempre la coerenza.

Il ritorno alla Nazionale Under 21

La nomina alla guida della Nazionale Under 21 è il coronamento di una carriera fuori dagli schemi. Dopo esperienze in Serie A e B con Empoli, Palermo, Parma, Lecce, Catania e Perugia, Silvio Baldini ha deciso di tornare a lavorare con i giovani. E lo fa con lo stesso spirito che lo ha animato nei campi di provincia: trasmettere amore per il calcio, responsabilità e voglia di migliorarsi.

In un’intervista rilasciata alla FIGC, Silvio Baldini ha dichiarato: “Voglio che i ragazzi capiscano che ogni allenamento è un’occasione per crescere, ogni partita è una possibilità per dimostrare chi sono”. Parole che risuonano con forza, soprattutto in un momento storico in cui il calcio giovanile ha bisogno di figure autentiche e competenti.

Un maestro fuori dagli schemi

Silvio Baldini non è mai stato un allenatore convenzionale. Celebre per le sue dichiarazioni schiette, per gesti clamorosi come le dimissioni a sorpresa o le conferenze stampa provocatorie, ha sempre messo al centro il rispetto per il gioco e per i suoi interpreti. La sua carriera è costellata di “ritorni”, come quello a Palermo nel 2021, dove ha conquistato la promozione in Serie B e ricevuto la Panchina d’Oro di Serie C.

Anche il suo passaggio al Pescara nella stagione 2024-2025, culminato con una nuova promozione, testimonia la sua capacità di incidere in contesti diversi, mantenendo intatta la sua identità. Baldini è un tecnico che non si piega alle logiche del mercato, che allena per passione e per missione. E ora, con l’Under 21, ha l’opportunità di influenzare una nuova generazione di calciatori.

Un ponte tra dilettantismo e professionismo

La figura di Silvio Baldini rappresenta un ponte ideale tra il calcio dilettantistico e quello professionistico. La sua carriera dimostra che la Serie D non è solo un punto di partenza, ma anche un luogo dove si può costruire, innovare e lasciare il segno. Le sue esperienze con Massese e Carrarese sono esempi di come il lavoro sul campo, la conoscenza del territorio e la valorizzazione dei giovani possano generare risultati concreti.

Con l’Under 21, Silvio Baldini potrà mettere a frutto questa visione, contribuendo alla crescita del calcio italiano in una fase cruciale. La sua nomina è anche un riconoscimento al valore del calcio dilettantistico, spesso sottovalutato, ma fondamentale per la formazione dei talenti e per la tenuta del sistema sportivo nazionale.

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