Stadi Serie D antichi ce ne sono diversi. Il calcio dilettantistico italiano ha un’anima che pulsa forte tra gli spalti consumati dal tempo. In Serie D, questi impianti sono più di semplici strutture: sono custodi di epoche, ricordi e leggende locali. Scoprire gli stadi più antichi ancora oggi utilizzati regala un emozionante tuffo nel passato, tra gradinate in cemento, bandiere sbiadite e cori che resistono al tempo.
Stadi Serie D, Stadio Alfredo d’Albertas – Gozzano (anni ’30)
Lo stadio di Gozzano, oggi intitolato al marchese Alfredo d’Albertas, nacque come semplice campo sportivo negli anni ’30, in località Monterosso, vicino alla chiesa di Santa Maria di Luzzara. Il marchese fu un mecenate e presidente storico del Gozzano Calcio, che contribuì alla crescita del club per oltre 35 anni. Un campo nato tra le colline del Cusio diventato uno degli stadi Serie D più belli e antichi.
Stadi Serie D, evoluzione e ristrutturazioni
Negli anni ’70, con la promozione del Gozzano in Serie D, il campo venne ampliato e trasformato in uno stadio vero e proprio. Le ristrutturazioni più importanti avvennero nel 1979, nel 1991 e nel 2019, quest’ultima per adeguare l’impianto agli standard della Serie C, dopo la storica promozione del club. Il progetto del 2019 ha portato alla costruzione di nuove tribune, una sala stampa, spogliatoi moderni e un sistema di videosorveglianza. La capienza attuale è di circa 1.530 posti, con settori separati per tifosi locali e ospiti, come molti Stadi Serie D.
Un impianto dedicato solo al calcio
Lo stadio non ha pista d’atletica né strutture polivalenti: è pensato esclusivamente per il calcio. È sede delle partite casalinghe del Gozzano Calcio, che milita in Serie D, e ospita anche le attività giovanili del club.
Stadi Serie D: anni ’30, anni ruggenti
Lo stadio comunale della Sanremese è stato costruito negli anni ’30, a due passi dal Teatro Ariston, è scenario calcistico e culturale insieme. Lo Stadio Comunale di Pistoia dove gioca l’US Pistoiese 1921 è altrettanto antico, degli anni ’30. L’arancione pistoiese nasce qui. Questi due stadi Serie D sono tra i più antichi e sono parte delle identità cittadine.
Stadio Fausto Coppi: il fortino dei “leoncelli”
Lo stadio prende il nome dal leggendario ciclista Fausto Coppi, nato proprio a Castellania, a pochi chilometri da Tortona. La sua intitolazione è un omaggio alla figura sportiva più celebre del territorio. L’impianto fu costruito negli anni ’60, su iniziativa dell’allora presidente Pio Franzosi, durante un periodo di forte rinascita calcistica per il Derthona.
Dominando la città
La struttura fu realizzata nella zona del Castello di Tortona, su un’altura che domina la città, e venne inaugurata per ospitare le partite del club che, in quegli anni, militava stabilmente in Serie C. Lo stadio è noto per la sua atmosfera raccolta e intensa, dove il tifo locale si fa sentire con passione. La tifoseria tortonese, storicamente legata al simbolo del leoncello rampante, ha reso il Fausto Coppi un vero fortino tra gli stadi Serie D.
Momenti storici
Negli anni ’70 e ’80, il Derthona disputò qui memorabili partite di Serie C1 e C2, affrontando squadre come Entella, Pro Vercelli e Spezia. Nel 1987, sotto la guida di Domenghini, il club conquistò la promozione in C1 proprio al Fausto Coppi, in una stagione da incorniciare. Il campo ha ospitato anche gare di Coppa Italia Serie C e amichevoli di prestigio.
Negli anni più recenti, ha visto la rinascita del club con l’HSL Derthona, fondato dai tifosi nel 2017, per poi riacquisire la denominazione storica di Derthona Fbc 1908 nel 2022 che ha riportato la squadra in Serie D. Oggi, il Fausto Coppi è regolarmente utilizzato per le partite di Serie D, con una gestione attenta alla sicurezza e all’accoglienza. L’impianto è stato oggetto di interventi di manutenzione negli ultimi anni, per adeguarsi alle normative federali e offrire una migliore esperienza ai tifosi.