In Sardegna, la Lega Nazionale Dilettanti ha dato vita a una giornata intensa, formativa e simbolica sulla violenza sulle donne negli impianti federali della FIGC–LND di Oristano, cuore pulsante del movimento calcistico regionale, ma iniziativa di riferimento per tutto il territorio, compresa Sassari, che ne rappresenta un punto nevralgico.
L’evento, fortemente voluto dal presidente Gianni Cadoni e dal suo staff, non è stato soltanto un appuntamento sportivo, ma un percorso condiviso che ha intrecciato istituzioni, scuole e comunità. È il segno di come il calcio dilettantistico, soprattutto in Sardegna, abbia compreso la propria responsabilità sociale e culturale, scegliendo di mettere al centro il tema della prevenzione e della lotta alla violenza sulle donne.
LND, una mattinata dedicata all’ascolto e alla consapevolezza
La giornata si è aperta alle 10:30, con l’accoglienza e i saluti istituzionali che hanno coinvolto rappresentanti del mondo sportivo, delle forze dell’ordine e delle amministrazioni locali. È stato il primo momento di un percorso che ha subito assunto un tono profondo e partecipato, trasformando gli impianti federali in un luogo di dialogo e riflessione.
Alle 11 è stato proiettato un cortometraggio realizzato dalla LND e dedicato al tema della violenza sulle donne. Le immagini, dirette e toccanti, hanno ricordato a tutti che il fenomeno non è un’entità distante, ma una realtà che attraversa famiglie, scuole, comunità. La scelta di aprire con un contenuto audiovisivo non è stata casuale: ciò che arriva alle emozioni lascia una traccia più potente e più duratura.
La presenza delle scuole ha reso questo momento ancora più significativo. I ragazzi e le ragazze presenti hanno potuto confrontarsi con un argomento complesso attraverso uno strumento immediato, capace di parlare con la stessa forza ai giovani e agli adulti. La violenza sulle donne, spiegata attraverso il linguaggio del cinema, ha mostrato i suoi molteplici volti: psicologico, fisico, verbale, economico.
Il dibattito istituzionale: una rete che si unisce per dire “basta”
Subito dopo la proiezione, alle 11.20, la giornata è entrata nel vivo con un ampio dibattito istituzionale sulla violenza sulle donne. A prendere la parola sono state figure di riferimento del territorio: Gianni Cadoni, presidente del Comitato Regionale Sardegna; il questore di Oristano Giovanni Marziano; l’assessore allo Sport del Comune di Oristano Antonio Franceschi; i rappresentanti dell’AIA regionale e diversi esponenti delle scuole coinvolte.
È stata una conversazione aperta, intensa, dove si sono intrecciati prospettive e ruoli differenti. Le istituzioni sportive hanno ricordato il valore del calcio come strumento educativo, le forze dell’ordine hanno offerto dati e strumenti per riconoscere i segnali di violenza e per intervenire tempestivamente, le scuole hanno raccontato il lavoro costante che portano avanti nei percorsi di educazione al rispetto.
Sul fenomeno della violenza sulle donne, i numeri ufficiali continuano a essere allarmanti. Iniziative come quella della LND rappresentano un tassello fondamentale in un lavoro più ampio, che coinvolge le istituzioni a vari livelli e che trova riscontro anche nelle politiche federali della FIGC, da anni impegnata nel promuovere la cultura del rispetto dentro e fuori dal campo.
Durante il dibattito è emersa una consapevolezza condivisa: il mondo dello sport non può più limitarsi a essere spettatore del problema della violenza sulle donne. Deve diventare attore protagonista nella costruzione di una società fondata sulla parità e sulla prevenzione. I campi da calcio, frequentati ogni giorno da migliaia di giovani, sono luoghi privilegiati per questo tipo di educazione.
Lo sport al centro: una partita inclusiva per ricordare il valore della partecipazione
Alle 11.45 l’evento si è spostato sul campo. Il calcio ha fatto ciò che sa fare meglio: unire. La partita femminile inclusiva che si è svolta negli impianti federali è stata un esempio concreto di come lo sport possa creare connessioni, rompere barriere e raccontare storie di forza e partecipazione.
Non era una semplice gara. Era un inno alla condivisione, un momento in cui il pallone diventava simbolo di libertà, autodeterminazione e comunità. Le giocatrici, appartenenti a diverse realtà del territorio, hanno rappresentato idealmente tutte le donne che quotidianamente lottano per essere ascoltate, rispettate e protette.
Il calcio femminile in Sardegna è in continua crescita e la LND ha voluto valorizzarlo proprio all’interno di una giornata dedicata alla prevenzione della violenza sulle donne. È un segnale importante, perché rafforza il legame tra emancipazione e partecipazione sportiva, ricordando che l’autonomia delle donne passa anche attraverso la possibilità di vivere pienamente la propria passione.
Comunità e futuro
La mattinata si è conclusa alle 12.45 con un momento di convivialità che ha riunito partecipanti, istituzioni e rappresentanti delle società presenti. È stato un modo per ritrovare la leggerezza, ma anche per consolidare ciò che era emerso durante l’incontro: la consapevolezza che ogni attore sociale ha un ruolo nella lotta alla violenza sulle donne.
All’iniziativa hanno preso parte anche il consigliere regionale Francesco Mereu, il vicequestore Giacinto Mattera e il capo di gabinetto Michele Chessa. La loro presenza ha confermato la sinergia tra sport, scuole e forze dell’ordine, e la volontà di costruire un percorso che non si esaurisce in un singolo appuntamento.
Il valore culturale della LND: educare attraverso lo sport
In Sardegna come nel resto d’Italia, la LND sta portando avanti un percorso di rinnovamento culturale. La violenza sulle donne non è un tema che possa essere affrontato solo nelle aule di giustizia o nei centri di assistenza. Ha bisogno di spazio nelle scuole, nei luoghi d’incontro, nei contesti sportivi. Perché il cambiamento nasce dall’educazione e dalla quotidianità.
Il calcio dilettantistico, spesso considerato periferico rispetto al grande spettacolo professionistico, possiede invece una forza straordinaria: è radicato nei territori, parla a tutti e abbraccia famiglie, giovani, educatori. La LND ha scelto di utilizzare questa forza con responsabilità, trasformando gli impianti federali in luoghi dove si costruiscono consapevolezza e cittadinanza attiva.
La collaborazione con enti come la FIGC e la disponibilità di dati e risorse istituzionali offerta da siti autorevoli come quello dell’Istat permettono di dare maggiore sostanza a queste iniziative, che non sono soltanto eventi simbolici, ma momenti di formazione e cambiamento.
Sassari e Oristano unite da un messaggio che parla a tutta la Sardegna
Anche se l’iniziativa si è svolta a Oristano, il suo valore ha attraversato tutto il territorio regionale, compresa Sassari, punto centrale della cultura calcistica dilettantistica sarda. La diffusione dei messaggi, la partecipazione delle istituzioni regionali e la presenza di rappresentanti provenienti da diverse parti dell’isola dimostrano come l’impegno della LND contro la violenza sulle donne sia pensato per abbracciare l’intera comunità.
Per Sassari, città con grande tradizione sportiva e sociale, iniziative come questa rappresentano un riferimento fondamentale. Sono il modello di ciò che ogni città può e deve realizzare per sensibilizzare i giovani e costruire un futuro più sicuro per tutte le donne.
Un calcio che sceglie di proteggere
La violenza sulle donne è una battaglia che richiede coraggio, alleanza e continuità. La LND Sardegna ha dimostrato che il calcio è pronto a fare la sua parte. Ha dimostrato che gli impianti sportivi non sono solo luoghi di gioco, ma spazi dove si generano consapevolezza e cultura. Ha dimostrato che le istituzioni, le scuole e le comunità possono camminare insieme per proteggere chi è più vulnerabile.
L’iniziativa di Sassari e Oristano non è un punto di arrivo. È un punto di partenza. È il segno che il calcio dilettantistico può essere un motore di cambiamento sociale e un baluardo nella lotta alla violenza sulle donne. È il simbolo di uno sport che non si limita a correre sul campo, ma che sceglie di correre incontro alla responsabilità.



