Il Futsal è in fermento. Il momento è arrivato. Dopo mesi di lavoro, di raduni, di preparazione e di sogni, l’Italia del futsal è pronta a giocarsi tutto in quaranta minuti. La gara di ritorno dei play-off di qualificazione a Futsal EURO 2026 contro il Kazakistan è alle porte. Si gioca ad Astana, alla Jepke-Jak Hall, davanti a cinquemila spettatori, in un’atmosfera che si preannuncia infuocata. Gli Azzurri ripartono dal 2-1 ottenuto a Fasano, un vantaggio minimo ma prezioso, conquistato con grinta e intelligenza. Ora serve l’ultimo sforzo, quello che separa la squadra di Samperi dalla tredicesima partecipazione alla fase finale dell’Europeo, in programma a febbraio tra Slovenia, Lettonia e Lituania.
Futsal Italia, Samperi: “Coraggio la parola chiave”
Il commissario tecnico Salvo Samperi non ha dubbi. Alla vigilia del match, le sue parole sono chiare, dirette, cariche di significato. “Dal punto di vista tattico abbiamo provato a lavorare sulle cose che non sono andate bene a Fasano: sappiamo di avere ampi margini di miglioramento. Per ciò che riguarda l’atteggiamento abbiamo chiesto ai ragazzi tanto coraggio, che credo sia la parola chiave di questa partita. Dobbiamo venire qui e giocare a testa alta, senza nessun tipo di paura, lottando e battagliando in mezzo al campo”.
Il coraggio, per Samperi, non è solo una virtù. È una strategia, una postura mentale, una condizione necessaria per affrontare una squadra forte, esperta, abituata a competere ad alti livelli. Il Kazakistan non è un avversario qualsiasi. Ha già battuto l’Italia nei quarti dell’Europeo 2016 e nel girone di Futsal EURO 2022 a Groningen. E ora recupera tre pedine fondamentali: Douglas Jr, Leo e Orazov. “Me li aspetto ancora più forti, perché questi calciatori che rientrano alzano ulteriormente il loro livello tecnico” ha dichiarato il Ct.
Futsal Italia: la formula e gli scenari
La formula dei play-off è chiara. L’Italia ha due risultati su tre a disposizione: la vittoria e il pareggio. In caso di sconfitta con una sola rete di scarto, si andrà ai supplementari, due tempi da cinque minuti. Se il pareggio persiste, saranno i rigori a decidere chi volerà a EURO 2026. Una sconfitta con più di due gol di scarto, invece, consegnerebbe il pass ai kazaki.
Musumeci e compagni lo sanno. Ogni dettaglio può fare la differenza. Ogni possesso, ogni pressione, ogni transizione. E proprio sulla pressione alta Samperi ha insistito: “Dovremo essere bravi a sfruttare eventuali passaggi a vuoto a livello mentale e di intensità, tenendo la prima linea di pressione molto alta: è lì che si può decidere la partita”.
Higuita, il portiere che gioca come un regista
Tra le insidie più grandi c’è Higuita, il portiere del Kazakistan. Non è un estremo difensore tradizionale. È un giocatore di movimento, capace di impostare, di creare superiorità, di sorprendere. “Non è facile lavorare sulle contromisure, perché è a tutti gli effetti un giocatore di movimento e ha soluzioni e passaggi che altri non hanno. A Fasano ne abbiamo limitato abbastanza le discese oltre metà campo rispetto a quanto è abituato, ma abbiamo comunque preparato altre situazioni difensive qualora dovessimo trovarci in difficoltà” ha spiegato Samperi.
Contenere Higuita sarà fondamentale. Ma altrettanto importante sarà mantenere la lucidità, la compattezza, la capacità di leggere i momenti della partita. Il futsal è uno sport rapido, tecnico, tattico. E in una gara come questa, ogni secondo può essere decisivo.
L’Italia che vuole tornare grande
L’Italia del futsal ha una storia importante. Dodici partecipazioni all’Europeo, una vittoria nel 2003, una finale nel 2007. Ma negli ultimi anni il cammino è stato più tortuoso. La mancata qualificazione a EURO 2022 ha lasciato ferite, ha aperto interrogativi, ha imposto riflessioni. Samperi è stato chiamato per ricostruire, per dare un’identità, per rilanciare. E questa sfida contro il Kazakistan è il primo vero banco di prova.
Il lavoro del Ct è stato intenso, metodico, profondo. “Ciò che si fa in Nazionale è molto diverso rispetto a quanto si fa in un club, dove si ha la possibilità di lavorare quotidianamente. Abbiamo un tempo più limitato, con delle ‘finestre’ anche lontane nel tempo. In questo primo anno ho capito che è molto importante lavorare su meno concetti ma in maniera chiara, cercando di essere il più diretti possibili con giocatori, staff e ambiente” ha dichiarato.
Una squadra che crede
La Nazionale è un gruppo compatto, motivato, consapevole. I giocatori sanno cosa rappresenta indossare la maglia azzurra. “Indossare la maglia azzurra è l’emozione più grande che uno sportivo possa provare, anche se porta con sé responsabilità enormi. Diamo il massimo ogni giorno perché non vogliamo deludere né il nostro movimento, né le persone che credono in noi” ha detto Samperi.
Il Ct ha costruito un ambiente professionale, attento, esigente. Ha monitorato i giocatori convocabili partita dopo partita, ha dedicato attenzione ai giovani, ha curato ogni dettaglio, dalla preparazione fisica all’alimentazione. È un progetto che guarda al presente, ma anche al futuro.
Astana, il teatro della verità
La Jepke-Jak Hall di Astana sarà il teatro della verità. Un impianto di futsal moderno, capace di accogliere cinquemila spettatori, pronto a spingere il Kazakistan verso la rimonta. Ma l’Italia non ha paura. Ha rispetto, ha consapevolezza, ha fame. E ha un Ct che ha suonato la carica, che ha chiesto coraggio, che ha chiesto di giocare a testa alta.
La partita sarà intensa, tesa, vibrante. Ma sarà anche una celebrazione del futsal, della sua bellezza, della sua capacità di emozionare. E qualunque sia il risultato, l’Italia ha già dimostrato di essere tornata a lottare, a credere, a sognare.