Lo sport non è solo competizione, risultato, classifica. È anche, e soprattutto, emozione, relazione, cura. È questo il messaggio che ha attraversato le sale del Senato della Repubblica durante la presentazione del progetto “Sport and Soul – Io sono emozionabile”, ideato da Carmen de Gironimo e promosso dall’associazione Emotional & More con il patrocinio della FIGC e della Lega Nazionale Dilettanti.
Un’iniziativa che intende trasformare il calcio e lo sport in generale in uno strumento di benessere emotivo, inclusione sociale e abbattimento delle barriere, siano esse cognitive, fisiche, di genere, culturali o razziali.
Sport and Soul, l’emozione come abilità, lo sport come cura
“L’emozione è la vera abilità. E lo sport è la cura per questa abilità”. Con queste parole, Carmen de Gironimo ha sintetizzato il cuore del progetto. Un’affermazione che ribalta la prospettiva tradizionale, che spesso considera l’emotività come debolezza, come ostacolo. Invece, il progetto “Sport and Soul” la valorizza come risorsa, come competenza da coltivare, come chiave per costruire relazioni sane e inclusive. Lo sport diventa così uno spazio di crescita personale, di educazione affettiva, di condivisione valoriale.
Sport and Soul, il sostegno delle istituzioni sportive
A sostenere il progetto sono intervenuti alcuni dei volti più autorevoli del calcio italiano. Giancarlo Abete, presidente della LND, ha ribadito l’impegno della Lega nel promuovere iniziative che vadano oltre il campo, capaci di coinvolgere giovani, famiglie e territori. Franco Carraro, presidente della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, ha sottolineato come lo sport sia da sempre un elemento di crescita collettiva e di cura sociale. Alberto Zaroli, responsabile della Commissione AIA per il Sociale, ha portato la voce degli arbitri, spesso percepiti come figure isolate, ma in realtà portatori di valori etici fondamentali.
L’impegno dell’AIA per il sociale
Zaroli ha parlato con passione e lucidità, ricordando come nella percezione comune l’arbitro sia visto come un “perdente”, uno che non sa giocare e non si diverte. Ma la realtà è ben diversa. L’attività arbitrale è una scuola di responsabilità, di coraggio, di competenza. “I nostri giovani vinceranno sempre quando proveranno con il massimo impegno a fare le scelte giuste, in campo e nella vita.” Un messaggio potente, che lega il gesto tecnico alla dimensione morale, e che si inserisce perfettamente nello spirito del progetto.
Un evento che ha unito sport e istituzioni
La presentazione del progetto si è conclusa con un evento simbolico e coinvolgente: una partita amichevole tra la Nazionale Parlamentari e la Nazionale della Divisione Calcio Paralimpico, disputata al Centro di Preparazione Olimpica CONI Acqua Acetosa “Giulio Onesti”, sul campo intitolato a Gianluca Vialli. Un luogo carico di significato, che ha ospitato un incontro all’insegna dell’inclusione e della condivisione.
In campo anche una terna arbitrale tutta al femminile, designata dal CRA Lazio e composta da Isabella Mastrippolito, Federica Pappacena e Beatrice Romanato. A rendere ancora più speciale l’atmosfera, l’esibizione delle ragazze della Federazione Italiana Danza Sportiva, che hanno portato sul prato la grazia e la forza di uno sport spesso sottovalutato.
Un progetto che parla alle scuole e ai media
“Sport and Soul – Io sono emozionabile” non si esaurisce in un evento. È un progetto strutturato, che si articolerà in incontri nelle scuole, eventi culturali e format televisivi. L’obiettivo è quello di raggiungere un pubblico ampio e trasversale, di entrare nei luoghi della formazione, dell’informazione, della quotidianità. Parlare di emozioni, di sport, di inclusione non è solo una questione tecnica, ma culturale. Serve un linguaggio nuovo, capace di coinvolgere, di emozionare, di far riflettere.
Il ruolo della politica e della cultura
A fare da promotrice e padrona di casa di Sport and Soul è stata la senatrice Tilde Minasi, che ha accolto il progetto con sensibilità e visione. Durante l’incontro Sport and Soul è stato letto anche l’intervento del ministro Alessandra Locatelli, che ha espresso vicinanza e sostegno all’iniziativa.
La presenza delle istituzioni politiche non è stata formale, ma sostanziale. Ha dimostrato che il tema del benessere emotivo, dell’inclusione, della valorizzazione delle differenze è al centro dell’agenda sociale. E che lo sport può essere uno strumento potente per realizzare questi obiettivi.
Un calcio che cambia davvero
Il progetto “Sport and Soul – Io sono emozionabile” è un esempio concreto di come il calcio possa cambiare. Non solo nei regolamenti, nelle tecnologie, nei modelli di business. Ma nel modo di pensare, di sentire, di relazionarsi. È un calcio che accoglie, che cura, che educa. Un calcio che non si limita a vincere, ma che vuole migliorare la vita delle persone. Carmen de Gironimo ha tracciato una strada, e ora tocca a tutti percorrerla: club, federazioni, scuole, media, tifosi.