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venerdì 24 Ottobre 2025
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Savoia in Serie D, una storia di passione centenaria

Il Savoia in Serie D sta dicendo la sua. La squadra è davvero un simbolo, da sempre un vessillo, un racconto che attraversa generazioni e che continua a scrivere pagine di passione nel cuore di Torre Annunziata. Fondato nel 1908, il club biancoscudato è tra le società più antiche del Mezzogiorno e ha vissuto una storia fatta di successi, cadute, rinascite e battaglie. Il nome richiama la dinastia sabauda, e lo stemma conserva ancora oggi i segni di quella tradizione, a testimonianza di un’identità che non ha mai smesso di pulsare.

Savoia in Serie D, la lunga militanza

Il Savoia in Serie D ha trovato il terreno di gioco più familiare. Oltre trenta stagioni disputate nel massimo campionato dilettantistico italiano, distribuite tra gli anni Settanta, Ottanta, Novanta e il nuovo millennio. Dopo la storica promozione in Serie B nella stagione 1999-2000, il club ha vissuto momenti di grande entusiasmo, ma anche rifondazioni e retrocessioni che lo hanno riportato più volte il Savoia in Serie D. Dal 2010 in poi, il Savoia ha militato stabilmente nella categoria, con alcune parentesi in Serie C e una continua ricerca di stabilità.

Savoia in Serie D, anni memorabili e derby infuocati

Tra gli episodi più significativi della storia recente c’è la stagione 2013-2014, quando il Savoia in Serie D vinse il Girone I con largo anticipo, conquistando la promozione in Lega Pro. Lo stadio Alfredo Giraud, impianto da 12.750 posti, fu il teatro di una cavalcata entusiasmante, con una tifoseria che tornò a sognare in grande. Indimenticabile anche il derby contro la Turris nel 2018, vinto in rimonta davanti a oltre 5.000 spettatori. Un match che ha infiammato la rivalità vesuviana e che ha confermato il ruolo centrale del Savoia nel calcio campano.

 La stagione 2025-2026 e il ritorno ai vertici

Oggi, nella stagione 2025-2026, il Savoia in Serie D è tornato a competere nel Girone I, affrontando squadre come Messina, Reggina, Vibonese e Ragusa. La squadra è allenata da Raimondo Catalano e guidata dal presidente Arcangelo Sessa, sotto la proprietà della Casa Reale Holding S.p.A. Dopo undici anni, il Savoia in Serie D è tornato a guardare tutti dall’alto in classifica, con una rosa giovane e ambiziosa che sta già mostrando segnali positivi. È una rinascita sportiva che sa di orgoglio e passione, costruita passo dopo passo da una società che nel 2022 ha raccolto “un club distrutto, senza casa, senza maglia e senza nemmeno un pallone”, come ricordano i vertici nel comunicato diffuso attraverso la pagina Facebook ufficiale.

Le sfide fuori dal campo

Dietro ai successi sportivi, però, si nascondono ancora ostacoli strutturali e burocratici. Il comunicato, firmato da Emanuele Filiberto di Savoia, Nazario Matachione, Alfonso e Tina Santillo, Marcello Pica e Arcangelo Sessa, racconta le difficoltà affrontate dal giorno della rinascita: promesse mancate, ostacoli amministrativi e un impianto sportivo ancora lontano dagli standard richiesti per il professionismo. Lo stadio Alfredo Giraud è il simbolo di questa battaglia. Doveva essere pronto nel 2023, poi nel 2024, ma solo dopo tre anni è stato riconsegnato “ancora incompleto”. Il rischio è concreto: se l’impianto non sarà adeguato per la Serie C entro gli otto mesi previsti, i sacrifici sportivi e societari potrebbero essere vanificati.

Un appello alla città e alle istituzioni

Il club rivendica con forza il lavoro svolto — “abbiamo lottato contro scetticismo, cattiverie e ostacoli” — ma chiede anche collaborazione. “È il momento che tutte le parti si siedano attorno a un tavolo — Comune, politica, dirigenti — per costruire un futuro stabile e condiviso”, scrive la dirigenza. Un appello che non è solo sportivo, ma anche sociale e culturale. Il Savoia oggi rappresenta oltre 600 ragazzi del settore giovanile, un patrimonio umano che va oltre il risultato della domenica. È una responsabilità che coinvolge l’intera comunità.

Torre Annunziata risponde con il cuore

La città ha risposto con entusiasmo. Lo stadio, nonostante i lavori e le difficoltà, è tornato a riempirsi di passione, bandiere e cori. Dopo anni bui, il Savoia è tornato a essere simbolo d’identità cittadina. “Noi siamo il Savoia, noi siamo Torre Annunziata” — si legge in chiusura del comunicato — un motto che sintetizza il senso di appartenenza e di rivalsa di una piazza che non si è mai arresa.

Ma ora serve più di un grido d’amore. Servono risposte concrete, un progetto condiviso, la certezza di uno stadio all’altezza dei sogni di una tifoseria che, come la sua squadra, non ha mai smesso di lottare. Il Savoia in Serie D vuole continuare la sua corsa, per un futuro che regali ai suoi tanti tifosi il sogno del professionismo.

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